SU IL SIPARIO. Domani al MiniMax del Massimo di Cagliari e dopodomani all'Auditorium Comunale di Arzachena
Davide Catinari e la storia fatta «da chi sa perdere»
Segnatevi la data in agenda, perché si tratta di un evento che non assomiglia a nessun altro. “Periferie dell'infinito” è un viaggio negli abissi della creazione artistica attraverso diversi linguaggi: letture, pittura dal vivo ed esecuzioni di brani musicali si alterneranno sul palco, dialogando tra loro e potenziandosi a vicenda in una performance prodotta dalla cooperativa Vox Day.
Sono in programma due date: domani al MiniMax del Teatro Massimo di Cagliari (ore 21) e dopodomani all'Auditorium Comunale di Arzachena. Inizio spettacoli, ore 21.
Nella prima parte, di impianto teatrale, Davide Catinari, fondatore e cantante dei Dorian Gray, band di culto della scena musicale alternativa in Sardegna, leggerà alcuni suoi racconti inediti; Gildo Atzori, pittore, fumettista e scultore, offrirà il suo controcanto visivo con l'accompagnamento di Samuele Dessì, altro componente del gruppo, alla chitarra e loop station.
«Si chiama “Periferie dell'infinito”», spiega Catinari, «perché ho voluto recuperare il concetto di marginalità, andando oltre il tempo circoscritto dalle vite di artisti affascinanti ma poco noti, che possono continuare a emozionare chi ne raccoglierà il lascito. L'arte non deve per forza essere accogliente e nemmeno tranquillizzare, soprattutto quando riflette animi tormentati. I miei racconti, pur nascendo dall'osservazione di piccole cose quotidiane, si ispirano infatti alle brevi parabole esistenziali di Pepi Lederer (1910-1935), Alberto Greco (1931-1965) e Francesca Woodman (1958-1981), tutte accomunate da una fine violenta».
Lederer fu una diva minore nell'America dell'Età del jazz narrata da Fitzgerald, Greco divenne un maestro della pittura informale argentina per poi spingersi nei territori del concettuale, Woodman fu una fotografa americana che riprendeva nudi femminili in bianco e nero e il loro sfumato movimento.
«Oggi tutto è sempre più omologato, ingabbiato nella ripetizione seriale - come aveva intuito Andy Warhol - e dettato dal marketing; queste figure immolarono la vita sull'altare della creatività per non corrompere la trasparenza di quel che avevano da dire, anche al prezzo di essere ascoltati da pochi. Ciò non vuol dire che si debba essere a tutti i costi bohémien e maledetti, ci si può esprimere in maniera originale anche muovendosi nel mercato, come fanno molti giovani, pure nella trap, ma la storia non è fatta solo dai vincitori e io volevo dare la parola a chi è stato vinto».
Lo spettacolo, che segna il superamento della forma concerto per il leader dei Dorian Gray («Mi spinge a proseguire la voglia di non ripercorrere strade già battute»), prosegue poi con un segmento di action painting di Gildo Atzori, ispirato alla pop art, e con una selezione dal materiale discografico della band cagliaritana che rispecchia l'atmosfera della serata, con l'apporto di un altro membro del gruppo, il chitarrista Nico Meloni. Il costo del biglietto è di 5 euro a Cagliari e di 14 euro ad Arzachena.
Luca Mirarchi