Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Nella mia isola tiro fuori il meglio di me»

Fonte: La Nuova Sardegna
5 agosto 2009

MERCOLEDÌ, 05 AGOSTO 2009

Pagina 43 - Sport
Datome vuole ripetere la grande prestazione di un anno fa

CAGLIARI. C’è un pezzo di Sardegna tra i dodici azzurri che proveranno stasera al palasport di via Rockfeller a insidiare la squadra di Vincent Collet. Gigi Datome, olbiese con la carta d’identità che recita Montebelluna (ma lui tiene tantissimo a precisare sempre le origini isolane), torna a distanza di soltanto un anno nella sua isola (la precedente apparizione era invece datata 2002) ringalluzzito da una buona stagione in A1 e dalla sempre più costante presenza in Nazionale.
Per lui, la maglia azzurra ha significato 318 punti in 44 appuntamenti, con un high score da autentico protagonista (25 punti). «Punto deciso a ripetere almeno quanto ho fatto l’anno scorso - ha detto ieri in conferenza stampa - giocare nella mia terra è stato motivo d’orgoglio già l’estate scorsa e mi ha fatto provare meravigliose sensazioni. Sarà splendido sentire nuovamente quelle emozioni, ho sentito dei brividi che non avevo mai provato».
- Gara dunque, speciale, come speciale è la Nazionale per tutti i tifosi dell’isola.
«E bello vedere gli sforzi che tutta la Sardegna sta facendo per far riaffacciare il basket ai grandi livelli. Sono entusiasta di essere in azzurro e in un partita così importante che si gioca nella mia terra. Proveremo a vincere, questo è sicuro».
- L’anno passato lei fu uno dei migliori nella sfortunata gara persa contro la Serbia. Torna in azzurro oggi ancora più maturo e deciso a fare la differenza, dopo una stagione su ottimi livelli a Roma?
«L’anno passato arrivavo da una stagione deludente a Scafati. Un anno caratterizzato da una dolorosa retrocessione. Quest’anno è andata meglio personalmente ma non per la mia squadra, con la quale siamo usciti ai playoff subito contro Biella. Però ho giocato abbastanza e con indosso una maglia importante. Penso che tutto questo mi sia servito per crescere».
- Nato in Gallura, soprattutto cestisticamente. Quella stessa Gallura che oggi riparte a fatica addirittura dal campionato di C regionale dopo che la Santa Croce ha rinunciato alla B dilettanti.
«La scomparsa della Santa Croce Olbia è una evento molto brutto per me dal punto di vista personale e per tutta la pallacanestro sarda. In trent’anni, anche se nel suo piccolo, questa società ha fatto tanto per gli sportivi galluresi, portando addirittura i suoi colori addirittura a vincere lo scudetto nella categoria allievi. La cosa che più mi è dispiaciuta è stata però il poco interesse del Comune e delle istituzioni. Il basket olbiese andava protetto e aiutato, così come è successo, almeno alla fine dei conti, con la Dinamo. Per questo, anche se sono certo che dalla qualità nel settore giovanile la società saprà ripartire in fretta, dico che una parte di me, dentro, piange».
Mauro Farris