Rassegna Stampa

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CAGLIARI, Servizi per l’impiego italiani ed esteri a confronto per scambiare modelli e buone pratich

Fonte: web Ad Maiora Media
28 gennaio 2019

CAGLIARI,

Servizi per l’impiego italiani ed esteri a confronto per scambiare modelli e buone pratiche


All’interno della quinta edizione del “Sardinia job day” si è svolto anche un confronto tra i servizi per il lavoro italiani ed esteri, con l’obiettivo di conoscere e scambiare modelli e buone pratiche, oltre che avviare nuove forme di collaborazione per migliorare la qualità delle prestazioni.

Per i rappresentanti delle agenzie di otto regioni italiane, di Wapes (associazione mondiale dei servizi pubblici per l’impiego con sede a Bruxelles) e le delegazioni provenienti da Francia, Spagna, Slovenia, Naswa (associazione statnitense) e Vietnam, la Sardegna rappresenta un osservatorio interessante essendo stata la prima regione in Italia a dotarsi di una legge organica di riordino della materia del lavoro e del sistema delle politiche attive, riportando la gestione dei centri per l’impiego in capo all’Aspal (Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro).

“Siamo un’agenzia relativamente giovane – ha spiegato il direttore generale dell’Aspal, Massimo Temussi – ma abbiamo un background di esperienza e competenze che ci rende competitivi e in grado di affermare il nostro ruolo nel mercato del lavoro e nel sistema economico. Rispetto alle esperienze straniere, l’Aspal ha cercato di migliorare il suo rapporto con i cittadini e con le imprese, puntando molto sulla qualità dei servizi offerti e cercando di farsi conoscere in maniera capillare. In particolare, siamo stati i primi a sperimentare la figura del ‘job account’, perché abbiamo capito che era fondamentale instaurare un rapporto di fiducia con le imprese”.

Sul tema dei servizi per l’impiego, l’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha posto l’accento sul modello, “che mette al centro la persona, soprattutto chi non è occupabile. Abbiamo aperto degli sportelli anche nelle carceri e nelle zone interne, dove lo Stato si sta ritirando, abbiamo previsto la presenza capillare dei centri per l’impiego. Ancora oggi esiste nell’Isola una domanda di lavoro non soddisfatta. Ecco il perché occorre migliorare l’occupabilità di tutti e attivare le persone: sia chi è alla ricerca di un lavoro dipendente, sia chi ha il coraggio di mettersi in gioco con una propria iniziativa imprenditoriale, col sostegno del Microcredito, su cui abbiamo investito molto. Intercettare i cambiamenti e dare risposte: è questa la chiave di volta della buona politica. I dati sul mercato del lavoro nell’Isola positivi, sia pur migliorabili, ci danno ragione: lasciamo una Sardegna migliore di quella che abbiamo trovato”.

I rappresentanti hanno raccontato le loro esperienze: la Provincia autonoma di Trento ha ricordato lo strumento scelto come contrasto alla povertà: l’assegno unico provinciale; la Basilicata ha sperimentato il reddito minimo di inserimento; la Catalogna da subito ha investito sul rapporto con le aziende e sull’orientamento nella ricerca di personale; il Veneto ha puntato molto sulla semplificazione soprattutto a favore degli imprenditori; mentre Piemonte e Lombardia hanno saputo creare una connessione con gli stakeholder locali, ricercando la collaborazione pubblico-privata, per avere un approccio globale al mercato del lavoro; strategia analoga in Francia, dove si è puntato sulla formazione degli operatori, per creare dei professionisti in grado di supportare le imprese nel reclutamento del personale; dagli Stati Uniti è arrivata, invece, la ricetta del ‘talent management’, per ottimizzare la ricerca dei talenti e delle figure professionali migliori richieste dalle aziende. Tutti hanno sottolineato l’importanza degli investimenti nelle infrastrutture di rete e nelle piattaforme per la ricerca di personale, oltre ad un continuo incontro tra ‘domanda e offerta’.

“Questo confronto è il frutto delle relazioni internazionali che l’Aspal ha coltivato in questi anni – ha concluso Temussi – Siamo convinti che dallo scambio di esperienze possano scaturire idee per migliorare la nostra performance e proiettarci nel contesto globale con gli strumenti adatti per essere più forti. La nostra missione resta quella di offrire alle aziende e dare un contributo allo sviluppo, e possiamo farlo ancora meglio se sappiamo trasferire i modelli più vincenti”. (red)

(admaioramedia.it)