Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

“Vilipendio” Sabina Guzzanti, l'incubo di Alice a Silviolandia

Fonte: L'Unione Sarda
5 agosto 2009

Ieri notte 2500 spettatori all'Anfiteatro Romano di Cagliari per lo show

Non ditele che è volgare, sguaiata, infantile. Intanto perché non è vero, e poi perché si arrabbia. E non chiamatela neppure showgirl o soubrette, perché altrimenti indica sul maxischermo le vecchie immagini di Mara Carfagna svestita che fissa sensuale l'obiettivo: «Va bene, io sono una soubrette. E questo è un ministro».
Sabina Guzzanti ieri notte in un anfiteatro Romano non pienissimo ma comunque pienotto (2500 spettatori, tra gli ospiti degli organizzatori della S&M c'erano i lavoratori cassintegrati dell'Eurallumina) ha messo in scena “Vilipendio”, un viaggio a tratti spassoso e a tratti angosciato tra le valli di Berlusconia. Né showgirl né soubrette, la Guzzanti è una sciamana: più che rappresentare i suoi personaggi li evoca, li incarna, e se decide di far venire i brividi al pubblico - anziché intrattenerlo e basta - ci riesce alla perfezione.
Lo fa, ad esempio, in apertura di spettacolo. Il pubblico ha già preso posto sulle gradinate, guidato dalle indicazioni («Prego, si siedino, si siedino. Le signore qui accanto a me») che la Guzzanti dà in un video che la riprende in versione Berlusconi basso impero: sdraiato sul lettone, doppiopetto, tralci aurei d'alloro sulla fronte ed enorme fallo posticcio («E nessuno avrà il coraggio di dubitare che sia vero»). Un applauso ed eccola dal vero, tunica e cappuccio scuri, che scandisce una rap da brividi, tra l'altro di notevole potenza musicale. Una ballata in rime che abbassa di cinque gradi la temperatura. «Dicono che è legale rimpatriare gli immigrati / Ma che cosa è legale davvero non saprei / Un tempo era legale anche gasare gli ebrei».
Ma protagonista della prima parte di “Vilipendio” non può che essere Lui, il vilipeso per eccellenza. Il Berlusconi che «dice di star tranquilli che telefona lui a Putin e voi ci credete e lo votate pure»: giù una staffilata sulle promesse di interessamento dell'Eurallumina prima delle Regionali, e il pubblico figuriamoci se non coglie. C'è spazio, e non potrebbe essere altrimenti, per le scorribande erotiche del premier: non è il primo politico infedele «ma Clinton mica ha fatto ministro la Lewinsky». C'è spazio per tanti, in “Vilipendio”: per Lucia Annunziata e il suo salernitano aromatizzato a New York, per D'Alema che cerca i gemelli per la prima cena con Cuccia, per i leghisti che « se gli immigrati vogliono venire qui prima devono imparare l'italiano . Ma se non lo hai imparato tu, perché loro sì, scusa?». C'è spazio per la prossima riforma della giustizia («Commettere un reato è come andare di corpo: è brutto, certo, ma è umano. E se viene uno e ti apre la porta d'improvviso, la colpa dello schifo di chi è? È sua!») e c'è spazio anche per un duetto canoro con Pierfrancesco Loche. E poi ancora rap, video, altri applausi ed altre trance della sciamana di Silviolandia.
CELESTINO TABASSO

05/08/2009