Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La lettera delle aziende di Cagliari, Sassari, Nuoro e Olbia

Fonte: L'Unione Sarda
9 gennaio 2019

L'APPELLO.

La lettera delle aziende di Cagliari, Sassari, Nuoro e Olbia

Trasporto locale, Sos alla Regione I manager di Ctm, Atp e Aspo: serve subito la legge di riordino

«L'approvazione del disegno di legge sul riordino del trasporto pubblico locale è necessaria e non più rinviabile». Da una lettera firmata dai quattro presidenti delle aziende di Cagliari, Sassari, Nuoro e Olbia è partito l'appello all'amministrazione regionale affinché le norme approvate in Giunta lo scorso dicembre per l'istituzione di un bacino unico di mobilità e la gestione dei relativi enti di governo diventino presto legge.
Tempi stretti
Nel documento indirizzato al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all'assessore ai Trasporti Carlo Careddu e al presidente della commissione regionale Antonio Solinas, traspare un'impazienza ormai arrivata al culmine dopo anni di vana attesa. E proprio per questo motivo, a pochi passi dal traguardo, le principali aziende di trasporto locale dell'Isola chiedono di chiudere la partita portando il disegno all'attenzione del Consiglio prima della scadenza del mandato. «La legislatura che si concluderà tra pochi giorni doveva essere quella in cui il Trasporto pubblico locale sardo sarebbe uscito dalla provvisorietà in cui ha galleggiato per anni trovando finalmente la certezza di un nuovo quadro normativo in cui collocare i nuovi affidamenti dei servizi», hanno scritto Roberto Porrà, Roberto Mura, Stefano Flamini e Massimo Putzu (rispettivamente presidenti di Ctm Cagliari, Atp Sassari, Atp Nuoro e Aspo Olbia).
L'emergenza
«Fallire questo obiettivo significa correre il rischio concreto che la scadenza del regime transitorio colga il trasporto pubblico regionale in mezzo al guado di un quadro normativo incompleto, con conseguenze che è difficile prefigurare». I manager dell'Isola hanno voluto contemporaneamente spazzare ogni dubbio sugli esiti delle nuove norme chiarendone i principali vantaggi, economici, ambientali e sociali. «La norma definisce un modello semplice e razionale - hanno confermato i rappresentanti delle aziende - e prevede un unico bacino regionale, e conseguentemente un unico ente di governo, operando la massima semplificazione possibile. Non si può a questo punto non evidenziare che, non essendo contemplata dalla normativa l'ipotesi che in una regione il numero dei bacini di mobilità possa essere uguale a zero, risultano totalmente destituite di fondamento le critiche di chi sostiene che la proposta della Giunta generi enti superflui e conseguenti sprechi di risorse». Ma non solo, il disegno di legge in attesa di approvazione definitiva secondo i firmatari del documento individuerebbe il corretto ambito di applicazione «non limitandosi ai servizi di natura automobilistica e filoviaria, ma anche quelli urbani su rotaia», e garantirebbe la pluralità di lotti di affidamento e la sostenibilità dei contratti di servizio scongiurando la nascita di prestazioni di serie A e B.
I lavoratori
I presidenti infine puntano il dito anche contro le voci allarmistiche di una possibile minaccia occupazionale per i dipendenti attualmente in organico nelle singole aziende. «È del tutto evidente a chiunque abbia anche solo una limitata familiarità con il settore che il tema dell'occupazione è strettamente legato a quello della produzione di servizi, ed è altrettanto evidente che nessuna delle previsioni contenute nel disegno di legge può produrre, in sé e per sé, una riduzione dei servizi che possa determinare una contrazione dell'occupazione nel settore. Al contrario, il riordino introdotto dall'applicazione della norma è la cornice nella quale da un lato gli enti locali potranno pianificare servizi più adeguati alle esigenze delle comunità, e dall'altro le aziende potranno programmare investimenti per la crescita e il miglioramento del servizio. Tuttavia, in assenza dell'approvazione della norma qualunque processo verso nuovi affidamenti dei servizi non potrà avviarsi».
Luca Mascia