Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

A passeggio tra le buche Molti marciapiedi del centro sono un vero pericolo per i pedoni

Fonte: L'Unione Sarda
8 gennaio 2019

VIABILITÀ.

I viali Merello, Trieste e Buoncammino sono tra i più rischiosi

A passeggio tra le buche Molti marciapiedi del centro sono un vero pericolo per i pedoni 

Non è un posto per tacchi alti, il centro cittadino. A dirla tutta, almeno nei casi più estremi, nemmeno per scarpe da tennis. Decenni di incuria e di alberi inadatti, messi a dimora diversi decenni fa, hanno trasformato i marciapiedi in prove di abilità superabili solo da chi vanta tradizioni familiari circensi. Le radici - sempre quelle, i cagliaritani l'hanno ormai imparato - rialzano l'asfalto e fanno saltare le mattonelle, in qualche caso creano avvallamenti quasi impercettibili dall'alto. Tutto questo trasforma quei marciapiedi in trappole per anziani e carrozzine: quelle che ospitano i bimbi e le altre, utilizzate dalle persone con disabilità alle gambe. Così ai pedoni, sempre più spesso, è richiesto di fare la fine dei birilli. Problema antico, almeno per quanto riguarda le cause, che col passare del tempo ovviamente si aggrava: per ogni marciapiede in cui il Comune mette una pezza, si aggrava la situazione di un altro. Un intervento complessivo richiederebbe finanze che il Municipio semplicemente non ha, così si tira avanti come si può. E non si può tanto, come appare chiaro quando si va a rovistare nelle casse comunali.
In testa viale Merello
La scelta antica e scellerata delle specie di alberi penalizza soprattutto viale Merello, uno dei salotti della città. I marciapiedi sono percorsi di guerra per tutta la sua lunghezza, e nel tratto vicino a piazza d'Armi si stanno sperimentando nuove soluzioni - che funzionano, almeno per ora - per evitare cedimenti del fondo stradale dove transitano i mezzi pubblici e privati. Camminare per l'intero viale rimanendo in piedi, è invece quasi disciplina olimpica.
Viale Trieste
In sofferenza i marciapiedi nel tratto più vicino a piazza del Carmine. Allontanandosi la situazione migliora, ma solo nello spazio riservato ai pedoni: nei parcheggi, invece, le radici degli alberi sono ben più alte rispetto al livello dell'asfalto.
Viale Buoncammino
Marciapiedi strettissimi e rovinati sul lato dei giardinetti, rovinati lungo la parte panoramica, addirittura sterrati per un considerevole tratto sul lato dell'ex carcere. “In compenso”, però, la passeggiata centrale è perfino peggio: lampioni e piante tagliati a dieci centimetri d'altezza (spuntano pericolosamente le basi dei pali e dei tronchi), aiuole quadrate rimaste orfane dell'albero che ospitavano e ora pericolose, dossi, avvallamenti e buche. Dei problemi che affliggono i marciapiedi del centro cittadino, insomma, viale Buoncammino potrebbe essere il catalogo: li ha (o li ha avuti) proprio tutti, esposti in maniera organizzata. Si arriva perfino al pino ormai sdraiato, con l'asfalto completamente divelto, nella piazzetta in fondo intitolata ad Anna Marongiu Pernis.
Viale Regina Elena
Percorsi pedonali da rivedere nel tratto più alto (sul lato dei Giardini pubblici, per intendersi), curati e recenti all'estremità opposta verso piazza Costituzione. Cedimenti del terreno e buche da sistemare, e non costerà poco, sull'altra estremità: quella del terrapieno Enrico Endrich.
Mulinu Becciu è ok
Il rione è praticamente un paradiso, per quanto riguarda i marciapiedi. Tutto perfetto e recente, ma con un'oasi al contrario: in piazza delle Muse e dintorni (nelle vie Veronesi e Ghirlandaio, ad esempio), buche e suolo invaso dalle erbacce costituiscono la regola. In via Giotto, una delle strade principali, su un lato non sono mai arrivati cemento e pianelle.
Luigi Almiento