IL TESORETTO.
Nell'elenco figurano l'ex assessorato al Lavoro e l'ex carcere di Giorgino
Beni regionali in vendita, stop alle aste Dopo le troppe gare andate deserte ora si aspetterà l'offerta migliore
Dopo tre aste andate deserte la Regione cambia strategia. E per vendere i pezzi più pregiati del tesoretto immobiliare che possiede nel territorio comunale di Cagliari di cui - per fare un po' di cassa - sta tentando di disfarsi da anni, ha deciso di aspettare l'offerta giusta senza bandire l'ennesima gara a rischio flop. Se dovessero dunque arrivare manifestazioni d'interesse a cifre ritenute congrue ne verrà data immediata e adeguata pubblicità in modo da garantire eventuali rilanci da parte di terzi.
«In questo modo - spiegano dal servizio Servizio demanio e patrimonio della Regione - gli investitori interessati avranno il tempo di studiare i passi da fare, ad esempio presso gli uffici urbanistici comunali, per avere maggiori certezze su come stanno spendendo i loro soldi».
Il tesoretto
Tra i beni immobili in vendita c'è l'ex hotel di piazza San Giovanni XXIII dove sino a due anni fa erano ospitati gli uffici dell'assessorato al Lavoro e il cui prezzo è sceso sino ai 9 milioni e 315mila euro dell'ultima asta, ma anche la villa con dependance, circondata da un giardino di 3350 metri quadrati, che un tempo ospitava il comandante dell'ex deposito militare di Monte Urpinu e per il cui acquisto si partiva da 4 milioni e 50mila euro. Nell'elenco figurano inoltre le due palazzine ex Telecom di via Bainsizza con vista sulla laguna di Santa Gilla, in cima al colle di Tuvixeddu, per le quali nel bando di aprile si stabilì la cifra di un milione e 420mila euro: si tratta di 14 appartamenti da 75 metri quadri (con cantine e garage) che da due anni sono in parte occupati da alcune famiglie sostenute dal Movimento lotta per la casa. La Regione resterà in attesa di adeguate offerte anche per l'ex carcere minorile di Giorgino (ultimo prezzo noto un milione e 405mila euro), per l'ex complesso militare in località Fangario composto da un'area di 9800 metri quadrati più 300 di fabbricato (805mila euro) e per un lotto di 0,3 ettari ancora da frazionare in via Caravaggio (550mila euro).
I beni venduti
Non tutte le aste bandite negli ultimi due anni sono però andate deserte. Nella gara scaduta ad aprile, ad esempio, la Regione è infatti riuscita a vendere un'area ex Ersat in via del Fangario grande circa 10mila metri quadrati (per un milione e 400mila euro) e due appartamenti - uno in via Satta e l'altro in via Vittorio Veneto - per complessivi 250mila euro. Nell'ultima asta invece, scaduta lo scorso 31 ottobre, erano in vendita cinque appartamenti. Due sono stati aggiudicati - in via Dante e in via Bottego - mentre per quanto riguarda i tre che non hanno ricevuto alcuna offerta si seguirà la stessa strada tracciata per i beni di maggiore valore: si aspetteranno eventuali manifestazioni d'interesse, con offerte che potranno essere anche inferiori al prezzo base dell'ultima asta, e nel caso di rilanci si instaurerà una sorta di mini gara ristretta.
Massimo Ledda