Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Porta a porta, critiche e disagi C'è chi non ha spazio per i mastelli e chi protesta per il costo de

Fonte: L'Unione Sarda
17 dicembre 2018

RIFIUTI.

Nei rioni dove ci sono ancora i cassonetti arrivano montagne di spazzatura

Porta a porta, critiche e disagi C'è chi non ha spazio per i mastelli e chi protesta per il costo del ritiro

Cresce la percentuale di raccolta differenziata ma cresce pure il malumore. Neanche l'avvincente - e ipotetico - ribasso della Tari riesce a far socializzare cagliaritani e mastelli colorati. «Con tutti i pensieri che ha la gente è solo un'ulteriore complicazione», taglia corto Marco Piga. «Tra smistamento, orari e bidoni da gestire la giornata inizia male». E per qualcuno prosegue persino peggio. Perché mentre continuano a sparire i vecchi e rassicuranti cassonetti grigi, destinati ad andare definitivamente in pensione dopo anni di più o meno onorato servizio, in città si moltiplicano discariche e polemiche. «Se l'intento era quello di rendere Cagliari più pulita è evidente che non sia la strada giusta», dicono in tanti.
Convivenza difficile
Sono passate trentasei settimane dall'inizio della grande rivoluzione dei rifiuti ma la convivenza continua a essere difficile. La conferma arriva dal civico 24 di via Loru: «Si lamentano in tanti, sopratutto gli anziani, ma anche tra i giovani c'è malumore. Almeno questo è ciò che percepiamo ascoltando i nostri clienti», racconta Lorenzo dal bancone delle rivendita di prodotti agricoli a chilometro zero della famiglia. «A noi personalmente non hanno consegnato i mastelli ma il problema più grande è che da quando è partito il porta a porta le strade sono molto più sporche». Manco a farlo apposta, qualche metro più avanti, alla fine della via, ecco comparire un materasso, accompagnato da un mobiletto di legno e diverse buste dal contenuto vario, che occupano quasi interamente il marciapiede.
Cambiando zona il risultato è identico. «Questo materasso è buttato qui da una settimana circa», protesta Enerino Grussu, mentre si accinge ad aprire il portone della sua casa in via Alfieri. «Per quanto riguarda il porta porta non si capisce niente, da noi non è ancora partito, pare che creeranno delle isole ecologiche ma non ne sono sicuro», dice cercando di fare mente locale. «L'unica cosa certa è che ci costringeranno a pagare una persona per portare fuori il mastello condominiale, e dal momento che le tasse sono già tante aggiungerne un'altra non mi sembra giusto». Valeria Fois ha altre preoccupazioni: «Ormai in quasi tutta la città hanno tolto i cassonetti, il risultato è che la gente prende d'assalto quelli dei rioni dove ancora non hanno avviato la differenziata», osserva. «Qui in via Tiziano e in via Alfieri lo spettacolo è indecoroso. Per cui, se può servire a risolvere questa situazione inaccettabile, ben venga il porta a porta».
I problemi
Marta Puddu ha 48 anni e un'idea metta sulla nuova gestione dei rifiuti: «Secondo me ha semplicemente creato tanti problemi», osserva. «Amo e rispetto l'ambiente ma, obiettivamente, per chi come me non ha la fortuna di disporre di giardino è impensabile tenere l'immondezza a casa anche per giorni», protesta. «Ormai in balcone ci stanno solo i mastelli, non c'e spazio per altro». Problema che non si pone per i condomini con più di nove unità, che condividono il mastello più grande. Vantaggio non da poco, cui si aggiungono gli interessi. «Sette euro al mese a testa, che se ne vanno per pagare una persona per portarlo fuori negli orari stabiliti, lavarlo e riportarcelo al bisogno», spiega Paolo Spiga.
Ma di problemi ce ne sono anche altri, perché i bidoncini lasciati per strada attirano cani e gatti. Il risultato è che al proprietario tocca anche ripulirli e igienizzarli. Certo, una soluzione esiste, basta ingegnarsi come hanno fatto in un palazzo di via Vittorio Veneto: qualche staffa sul muro perimetrale, ed ecco che i mastelli vengono messi al riparo da animali a quattro zampe e anche a due.
Sara Marci