COMUNE. È stato affisso un avviso all'ingresso delle strutture sportive
Cinque impianti non hanno l'abilitazione al pubblico spettacolo
Il giro di vite c'è stato ieri mattina: un avviso del Comune ha chiuso le porte a tifosi e accompagnatori in cinque impianti sportivi per mancanza dell'autorizzazione rilasciata dalla commissione per il pubblico spettacolo. In città le uniche strutture munite di certificazione sono lo stadio, la piscina di Terramaini e il palazzetto Palapirastu, mentre la piscina di via dello Sport, lo stadio Santoru, la palestra A del Coni, quella di via Monte Acuto e via degli Stendardi ne sono prive.
L'impegno
«Chiariamo subito che gli impianti sono sicuri. Non manca l'agibilità ma l'abilitazione al pubblico spettacolo, sono cose diverse. Le norme non sono cambiate di recente, ma all'inizio dell'anno sportivo una comunicazione della Prefettura ha ribadito la necessità di avere l'autorizzazione da parte della commissione. In questo caso l'iter è reso difficile da alcune lacune documentali», si affretta a dire l'assessore comunale allo Sport Yuri Marcialis che ieri, proprio come gli atleti della città, è stato sorpreso dall'iniziativa di un impiegato di affiggere l'avviso all'ingresso delle palestre. Mettere a norma gli edifici non è facile perché in alcuni casi sono andati persi i certificati che attestano la regolarità degli interventi di manutenzione eseguiti finora. Ecco alcuni esempi pratici in merito alle “lacune documentali” riferite dall'assessore: mancanza della dichiarazione di corretto montaggio delle maniglie dei bagni usati dagli arbitri, del certificato di corretto montaggio delle gettoniere per la doccia nel campo di atletica o dei cartelli previsti dalle norme per la sicurezza.
«Il Comune dispone di un solo ingegnere e andare alla ricerca di questi certificati non è sempre agevole, ma il bando per la manutenzione ordinaria prevederà anche queste mansioni così da ovviare al problema», spiega Marcialis.
Le regole
La legge prevede cha ad autorizzare lo svolgimento di una manifestazione aperta al pubblico sia una commissione provinciale - presieduta dal prefetto - qualora i posti siano più di cinquemila o comunale - presieduta dal sindaco - in caso contrario.
La soluzione tampone
Ma in realtà un modo per consentire l'accesso al pubblico ci sarebbe. «In mancanza dell'autorizzazione della commissione, la relazione tecnica di un ingegnere di parte - pagato dalle società sportive che usano gli impianti - può autorizzare l'accesso fino a 199 persone».
Il caso
Proprio ieri nella palestra di via Monte Acuto le ragazze del calcio a 5 di Cagliari e Lamezia hanno giocato a porte chiuse la gara d'anticipo del campionato. «Questo è un caso diverso. Le partite di campionato si giocano nel fine settimana per questioni organizzative. Una cosa sono gli allenamenti, un'altra sono le partite ufficiali per le quali è sempre richiesta un'autorizzazione straordinaria che evidentemente non c'era», conclude Marcialis.
Mariella Careddu