LA DENUNCIA. Materassi, divani e televisori in via Gavino Gabriel, vicino alla chiesa
Residenti infuriati contro chi scarica nel rione soprattutto ingombranti
La gioia e lo stupore sono quelli di un bambino che scarta i regali di Natale. «Davvero è arrivato?», domanda un uomo mentre si sporge alla finestra del primo piano. Non sta parlando di Babbo Natale. Sono le 11.30: in via Gavino Gabriel, strada del vecchio borgo sulla quale si affaccia la chiesa di Sant'Elia, si è appena fermato il camioncino che raccoglie i rifiuti ingombranti.
La situazione
A Sant'Elia, come in altri quartieri, è partita lunedì la raccolta dei rifiuti porta a porta e pian piano stanno scomparendo i cassonetti. In quella strada resiste solo quello dell'indifferenziata. E, intorno a questo, si è creata un'enorme discarica. Nelle ore che hanno preceduto l'avvio del nuovo servizio i rifiuti sono cresciuti all'inverosimile: otto materassi, un divano, un frigoriferio, un televisore vecchio (e anche la scatola che conteneva il nuovo schermo al plasma), oltre a una serie di buste cariche di resti alimentari.
I residenti
Una situazione che, naturalmente, fa infuriare chi abita da quelle parti. «Che non si dica che gli incivili sono persone di Sant'Elia», puntualizza subito Omero Pellegrini che, nonostante non abiti più lì, va spesso a trovare il padre. «Qui sono arrivati anche furgoncini di ristoranti che hanno scaricato i loro rifiuti». Il buio della notte aiuta gli incivili in trasferta. «Ho deciso di imparare a usare la telecamera del telefonino», interviene il padre Carlo, «per riprendere questa gentaglia. E che nessuno si sogni di darmi della “carogna”. Non voglio vivere davanti a una discarica».
La chiesa
Una battaglia che il parroco di Sant'Elia, don Giacomo Faedda, combatte da tanto tempo. «Mi è capitato», racconta, «di parlarne con il consigliere comunale Federico Ibba, mio amico da tempo. Lui ha segnalato in passato il problema. Ma i rifiuti spariscono per un po' di tempo. Poi, qualcuno torna ad alimentare questa discarica». Una lotta impari. «A giugno, quando arrivò in parrocchia la Madonna di Fatima, la zona fu ripulita. Ma, nel giro di pochi giorni, la situazione è nuovamente peggiorata». Neanche il sacerdote conosce i responsabili. «Ma non sono gli abitanti del quartiere: nessuno vuole vivere in mezzo all'immondezza».
Il porta a porta
Il “disastro” proprio in questi ultimi giorni: visto che quello di via Gavino Gabriel era uno dei pochi cassonetti ancora in circolazione, si sono formati cumuli di spazzatura. Ieri mattina, finalmente, è arrivato il camioncino per la raccolta degli ingombranti. Ma solo di quelli: il resto dei rifiuti è rimasto lì. E non è, certo, quella l'unica discarica di Sant'Elia: proprio nel viale che porta il nome del borgo c'è un intera cucina, con tanto di elettrodomestici e mobili dismessi, abbandonata nei pressi dei cassonetti davanti alla fermata del Ctm.
Marcello Cocco