Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Museo d'arte siamese Stefano Cardu, un grande tesoro che compie 100 anni

Fonte: L'Unione Sarda
10 dicembre 2018

EVENTI. A Cagliari dal 13 al 16 dicembre una serie di iniziative

 

 

Non custodisce soltanto una delle collezioni più ricche, prestigiose e apprezzate d'Europa, il Museo d'arte siamese Stefano Cardu di Cagliari conserva anche la memoria della vicenda straordinaria del suo artefice e donatore, personaggio che sembra figlio della fantasia di Jules Verne o di Emilio Salgari. Narra, insieme, la storia della città; oggi ospitata alla Cittadella dei Musei, scampata ai bombardamenti del '43 perché ricoverata nelle grotte dei Giardini pubblici, la preziosa e inedita raccolta di manufatti orientali festeggia il centenario del taglio del nastro che avvenne nel 1918 a palazzo Bacaredda, sede dell'attuale Municipio. Fu lo stesso Cardu, quando la Grande guerra volgeva al termine, a curare allestimento e catalogo e a decidere di destinare i proventi delle visite agli orfani del conflitto.
Le celebrazioni
Per l'importante anniversario del suo primo museo civico, il Comune ha voluto un ciclo di iniziative che - atto di omaggio all'arte (orientale e universale), alla memoria storica e resistente della città e degli uomini che ne furono protagonisti - sarà inaugurato da un convegno di studi. Intitolato “1918-2018. Cento anni del Museo d'arte Siamese Stefano Cardu”, si svolgerà dal 13 al 15 dicembre. Le tre giornate - articolate in due sessioni, una mattutina e una pomeridiana - avranno diverse quinte, tutte intimamente legate al progetto: il palazzo Bacaredda (che per l'occasione ospiterà sei teche con pezzi della collezione), la Galleria comunale d'arte dei Giardini pubblici (che espose la raccolta sino al 1981) e la Cittadella dei Musei. Qui, la mattina del 15 e domenica 16 dicembre, saranno offerte visite guidate all'allestimento di cui ricorre il secolo di vita.
Gli obiettivi
Programma, finalità e ospiti sono stati illustrati ieri dall'assessore comunale alla Cultura Paolo Frau, dalla direttrice dei Musei civici di Cagliari Paola Mura e da Alessio Alias, presidente della commissione Cultura. Le iniziative - hanno voluto sottolineare - saranno un'occasione per far apprezzare ai cittadini «i tesori straordinari che Cagliari custodisce e di cui spesso si trascura il valore». Ambiziosa anche la prospettiva di internazionalizzazione. Nei prossimi giorni sarà accessibile il virtual tour del Museo d'arte siamese, prodotto di tecnologie avanzate che il cagliaritano Chicco Lecca ha studiato negli Stati Uniti. Già inaugurata, invece, la campagna pubblicitaria che accoglie quanti arrivano all'aeroporto di Elmas. Un'ideale finestra sul mondo in cui ben s'inquadra la figura quasi mitica di Stefano Cardu, viaggiatore, avveniristico esploratore di sogni e opportunità e quindi imprenditore di successo.
Il collezionista
Nato a Cagliari nel 1849 e morto a Roma nel 1933, il padre della collezione d'arte siamese partì dalla sua città natale giovanissimo. Dopo circa dieci anni di navigazione, raggiunse il Siam, l'attuale Thailandia. A Bangkok, sotto il regno di Rama V, progettò e costruì numerosi edifici della nuova capitale. Tornato dall'esperienza, con grande generosità donò al Comune di Cagliari (era il 1914 e lo scoppio della guerra avrebbe posticipato l'apertura del Museo) una parte consistente della sua collezione, 1500 pezzi. Non solo manufatti del Siam, ma dell'intero Oriente: oggetti d'arte religiosa (sculture buddiste e brahmaniche), porcellane cinesi, pezzi di lusso in argento e avorio, dipinti su carta, una rara raccolta d'armi e altro ancora. Tanti gli studiosi di fama internazionale (storici dell'arte, direttori di musei dedicati alla cultura asiatica e orientale, docenti universitari e artisti) che parteciperanno al convegno, proprio per significare al pubblico, di specialisti e non, il valore straordinario del primo Museo civico di Cagliari. Per l'occasione tornerà in città anche Justin McDaniel. Professore all'Università della Pennsylvania, alcuni anni fa scoprì nella collezione Cardu manoscritti siamesi per lui ben più preziosi di quelli custoditi ai Musei Vaticani di Roma.
Manuela Arca