Nel 1918 il regalo fatto al sindaco di Cagliari
Un tesoro che dà lustro
alla Sardegna:
ecco la collezione Cardu
Cento anni fa apriva al pubblico a Cagliari uno dei più affascinanti ed esotici musei della Sardegna, il Museo d'Arte Siamese, che avvicinò l'Isola all'allora quasi sconosciuto Oriente.
I musei spesso nascono dal dono generoso di chi vuole condividere il risultato di anni di studio, di ricerche, di amore per un luogo o un'arte. Ed è per queste motivazioni che nasce nel 1918 il nostro “Museo Siamese”, quando la collezione di Stefano Cardu è finalmente esposta al pubblico nelle sale del nuovo Palazzo Municipale. Cardu ne curò gli allestimenti e il catalogo e, soprattutto, decise che i proventi dei biglietti fossero destinati a aiutare gli orfani della prima guerra mondiale.
Generosità e passione
Dallo studio e dalla passione per l'Oriente, dall'amore per la sua città natale, dalla straordinaria generosità e dalla volontà di condivisione di bellezza e conoscenza di Stefano Cardu, dall'entusiasta risposta di un Sindaco, Ottone Bacaredda, nell'accogliere nel nuovo Palazzo civico queste opere d'arte perché fossero esposte, allora come «ai fini dell'educazione, dello studio e del diletto», nasceva cento anni fa il primo nucleo dei Musei Civici di Cagliari, a cui si aggiunsero la Galleria Comunale d'Arte e il Palazzo di Città.
Un secolo di storia
Per cento anni Cagliari ha conservato con l'Oriente un legame indissolubile, nato con Stefano Cardu, che ancora oggi porta in città studiosi di prestigiose università straniere, diplomatici, collezionisti, turisti, quasi increduli nel trovare in Sardegna una delle più belle collezioni d'arte thailandese in Europa.
L'Oriente è vicino
Il Museo d'Arte Siamese Stefano Cardu è una risorsa straordinaria: se cento anni fa orientalismo e esotismo pervadevano la cultura europea - mentre le potenze coloniali dettavano le regole dell'ordine mondiale - oggi che non è più “lontano oriente”, ma è sempre più vicino, sempre più presente da protagonista sia nello scenario culturale e politico mondiale, sia nel nostro quotidiano, questo rapporto può essere letto con rinnovato interesse.
Ma soprattutto, dopo cento anni, è per noi importante capire e declinare il senso di quel dono generoso e dell'impegno che si è assunta la Città nell'accettare le opere d'arte per aprire al pubblico questo museo.
Il progetto culturale
Abbiamo cercato di interpretare il senso contemporaneo di conoscenza e condivisione e partecipazione con il pubblico di un patrimonio della Città, ma di interesse globale. Per questo, in occasione del centenario, abbiamo voluto un convegno internazionale che raccoglierà esperti di prestigiose Università italiane e straniere, insieme a studiosi e ai direttori dei principali musei orientali d'Italia, per raccoglierne le idee e gli studi più avanzati attorno a questo tema. E cercheremo anche di capire dove lo spirito di avventura e il “seguir virtute e conoscenza” portino oggi “altri Cardu” verso l'Oriente. In quattro giornate aperti a tutti. Ma abbiamo soprattutto voluto condividere, come deve essere, il museo attraverso la rete, facendo realizzare un tour virtuale, frutto di molti mesi di lavoro, che presenteremo al convegno: è il risultato di conoscenze e tecnologie sviluppate sia a Cagliari che negli USA, che consentirà a chiunque, dovunque, di accedere al museo e studiarne le opere.
Un tesoro per tutti
Uno straordinario strumento di conoscenza per chi è lontano, ma anche per chi, per i più vari motivi, non può fisicamente visitare il museo: penso a chi è costretto a casa da malattie, o può operare solo con comandi visivi o vocali. Stiamo cercando declinare il senso di condivisione e partecipazione che crediamo sia alla base della nostra “missione” di museo civico. E insieme stiamo aprendo il confronto con la nostra Città attraverso nuove iniziative, che comprendono nuove attività didattiche, ma anche “ludiche”, con l'inserimento dell'arte contemporanea nel programma e l'ospitalità ad altre arti, come il cinema o la musica, all'interno del museo. Cagliari ha da cento anni una porta verso l'Oriente, anche oggi aperta verso nuove visioni.
Paola Mura
Direttore Musei civivi di Cagliari