FAME DI LAVORO.
Precari, disoccupati, laureati, madri e padri: ecco l'esercito di chi prova i concorsi
Tutti in fila sognando il posto fisso Il Comune fa 29 assunzioni e alle preselezioni si presentano in più di 4.000
Disoccupata da quattro anni, vive in affitto in un appartamento condiviso e da tempo ha rinunciato a costruirsi una famiglia. «Sono qui perché spero di ottenere un'occupazione stabile, anche se alla mia età dovrei essere ormai vicina alla pensione».
Anna Bibiri ha 59 anni, vive a Cagliari, ed è una delle 4.334 persone che si sono iscritte alle preselezioni - in corso da giovedì a oggi - per concorrere ai 29 posti a tempo indeterminato banditi dal Comune. Dal 2001 ha lavorato con contratti a termine proprio per l'amministrazione comunale, facendo la videoterminalista e la rilevatrice statistica. «Adesso sono qua a giocarmi forse l'ultima chance che mi è rimasta».
Fame di lavoro
Le 11 di ieri, hotel Setar di Quartu, sede dei test che serviranno come prima scrematura in vista del concorso vero e proprio. I candidati per i 10 posti da agente di polizia municipale, oltre 500, hanno appena terminato la prova iniziata alle 8.30. All'esterno incrociano quelli che invece concorrono per le 12 assunzioni da istruttore amministrativo contabile, i cui test inizieranno a mezzogiorno: nel primo di cinque turni, dalla lettera A alla C, sono oltre 400, gli iscritti totali 2751. Tra loro c'è Sara Argiolas, trentenne di San Gavino. Da quando si è laureata in scienze dell'educazione, manda curriculum a raffica e prova tutti i concorsi. «Il problema è che ovunque ti chiedono esperienza ma se mai inizi a lavorare come si fa a maturarla? La fame di lavoro in Sardegna è evidente, basta vedere quanti siamo qui. Ho provato anche un concorso a Milano, se passo sono già sull'aereo». Anche Daniela Massa, 43 anni, mamma single di Quartu, ha una laurea in tasca (in pedagogia) mai utilizzata. «Ho tre figli e sino a 5 anni fa avevo un negozio di abbigliamento che ho dovuto chiudere perché con la crisi non si poteva andare avanti - racconta -. Trovare un'occupazione stabile presso i privati è quasi impossibile, ancora di più se sei una madre single. Mi aiutano i miei genitori, che alla mia età avevano già tutto, compresa la casa al mare». Lei ha fatto i test per i posti da vigile urbano e incrocia le dita: «C'erano poche donne perché tra i requisiti richiesti c'è la patente per le moto, speriamo bene», sorride. Chantal Forroia, 32enne di Olbia, è arrivata al Setar col marito e il piccolo Riccardo, il figlio di due anni. «Ho lavorato per diversi enti locali in Gallura come agente di polizia locale sempre con contratti di massimo 7 mesi, ma conosco colleghi con anni e anni di precariato alle spalle. Cagliari è stupenda, dovessi farcela porterò tutta la famiglia qui».
I trasfertisti
Alessandro Cassone invece arriva da Foggia ed è un habitué dei concorsi pubblici. «Per me è diventato un lavoro anche se spendo invece di guadagnare», scherza. Nell'ultimo anno ha provato a Pesaro, Trieste e Firenze. «In uno sono in graduatoria, speriamo che arrivi questa quota 100 così si libera qualche posto per noi giovani». Ha 35 anni, Alessandro. Alla stessa età suo padre aveva già 15 anni di contributi alle spalle.
Massimo Ledda