Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Occupano casa e minacciano il suicidio

Fonte: L'Unione Sarda
7 aprile 2008

Via Cornalias. Blitz in un alloggio popolare: intervengono vigili urbani e carabinieri


«Ci diamo fuoco»: momenti di tensione per due ragazze

Una delle madri è di nuovo incinta: per lo sgombero sarebbe stato necessario un assistente sociale. Impossibile averlo di sabato.La chiave ha girato liscia nella serratura, ma la porta non si è aperta: dietro c'era un armadio, sistemato dalle due occupanti - F. G., di 23 anni e T. F. di 30 - per impedire al proprietario di rientrare in casa. «Lasciateci stare o ci diamo fuoco, non scherziamo», è stata la minaccia, condita da insulti dello stesso tenore. E il copione è stato lo stesso anche quando i carabinieri prima (alle 11) e la polizia municipale poi (alle 13) hanno cercato di convincere le due ragazze a lasciare l'appartamento di via Cornalias 36. Una trattativa lunga quanto inutile. L'ASSENZA Al legittimo assegnatario sono bastate poche ore di assenza - da due giorni dorme a casa dei genitori per accudire il padre malato - per farsi scippare la casa. Dove le giovani hanno portato anche i loro due figli (di 1 e 4 anni). Una delle due ragazze è di nuovo incinta: un particolare che ha costretto le forze dell'ordine ad utilizzare la massima cautela. In casi come questo lo sgombero può essere portato avanti solo con l'intervento di un medico e di un assistente sociale: quest'ultimo, di sabato, non era disponibile. Quindi è stato rimandato tutto a domani. OCCUPANTI DI SFONDAMENTO Le due ragazze sono entrate nell'appartamento - 40 metri quadri al piano terra di una palazzina popolare - venerdì notte, approfittando dell'assenza del legittimo assegnatario, un ragazzo di 32 anni. Hanno sfondato la porta dell'alloggio nel quartiere di Is Mirrionis e si sono barricate dentro, blindando l'uscio con una credenza. In realtà erano vicine di casa: fino a due giorni fa abitavano in uno scantinato nella stessa strada, al civico 70. Quindi hanno osservato per qualche giorno i movimenti del proprietario e hanno scelto il momento giusto per il blitz. Avvenuto velocemente e senza rumori superflui. Tanto che i dirimpettai non si sono accorti di nulla. Così hanno trasferito i loro bagagli nella nuova abitazione, abbandonando temporaneamente la vecchia. Cioè un seminterrato in condivisione con blatte e roditori. Senza luce né acqua, stando alle descrizioni fatte dalle occupanti abusive.CANTINA DELLA DISPERAZIONE «Non ne possiamo più: abbiamo due bambini , non devono vivere insieme ai topi», è stato lo sfogo - reso attraverso la porta - delle due madri. Nel frattempo i vigili urbani hanno provato una mediazione: «Uscite, gli assistenti troveranno una soluzione». Niente da fare. Fuori, in strada, è rimasta la madre del proprietario, ovviamente preoccupata per la casa del figlio: «Dentro ci sono i mobili e i gioielli di famiglia». Li rivedranno, forse, lunedì.MICHELE RUFFI