Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il futuro del Nervi: ecco le idee

Fonte: L'Unione Sarda
26 novembre 2018

L'INIZIATIVA. Decine di proposte dei lettori per ridare vita al padiglione abbandonato

 

Un gigantesco acquario, il museo del mare e un nuovo centro nautico 

 

 

I soldi ci sono. Parola di Massimo Deiana, presidente dell'Autorità portuale. Un milione e 300 mila euro per il parco circostante, i camminamenti e i gazebo. Un altro milione per la banchina. Per decidere la destinazione futura del padiglione Nervi mancano ancora le idee che diano nuova vita all'ex deposito del sale.
A suggerirle sono stati i lettori de L'Unione Sarda che in soli due giorni hanno inviato ai profili social del giornale decine di consigli. In testa ai desideri dei cagliaritani c'è l'acquario. Il più votato. Un impianto che in una città di mare sarebbe doveroso ospitare e che invece non esiste.
Il più votato
“Un acquario con tutti i pesci che popolano il nostro meraviglioso mare”, scrive Francesco Lecca . “Acquario e centro didattico universitario per la cura e la rimessa in mare della fauna”, aggiunge Danila Pistis . E ciò che vorrebbero anche Patrizia Adamu , Roberto Meloni e Alessandro Tanca , in riferimento anche all'esperienza di Genova. Stessa proposta per Stefano Olla , Simone Cara , Gianluca Carta e Gianfranco Mulas . “Visto che si trova sul mare dove la gente va anche a pescare la destinazione dev'essere un acquario”, confermano Fulvio e Serena Garau - Utzeri . Per Gian Pietro Cuccu , il padiglione Nervi “bisognerebbe puntare sulla riconversione della struttura per assecondare una delle ragioni per le quali venne creato, ovvero favorire l'economia del settore”. Un acquario può essere un'idea, dice Anna Maria Busonera : “Acquario, così si accontentano grandi e piccoli”; “Un acquario, con specie ittiche endemiche e non. Magari valorizzandolo con un museo del mare sempre in ottica locale”, spiega Michel Angelo su Facebook.
Museo del Mediterraneo
“Museo del mare ...storia del porto di Cagliari”, è la proposta di Francesco Calledda Patta . In linea con le indicazioni di Enrico Pani , Alberto Zucca , Pietro Salis , Giuseppe Giu , Maria Luisa Suergiu , Fabrizio Corbia , Salvatorangelo Lubrano Lavadero e Anna Aledda . “Un grande museo del mare sardo con un'area espositiva dedicata ai reperti e dotata di sale destinate alla proiezione dei vari documentari”, scrive Luigi Porrà .
Le alternative
Di museo delle scienze e tecnologia interattivo parla Serena Stara , mentre Maurizio Murgia vorrebbe metterlo “a disposizione di artisti sardi, italiani e stranieri di arte contemporanea per eseguire le opere a disposizione di tutti con relativo polo culturale possibilmente a livello internazionale”. Ancora: fiera nautica per Paolo Pacinotti , padiglione concerti per Mauro Marongiu , polo commerciale per @lucamas1999 ; Università dello sport per @francyfara . E “piscina olimpica con tribune per gli spettatori della Rari Nantes per le gare internazionali” secondo @melis_nicola . Luca Lanzafame vorrebbe un casinò dedicato ai turisti e Manolo Flumini “una bella discoteca”. Marco Manca pensa alla Fiera della nautica, Bubba Zappa al Centro smistamento clandestini, Daniela Crobu a un casinò. Giulia Giuli propone di coinvolgere gli alunni delle scuole superiori per avere il loro parere, mentre Gino Meloni suggerisce la nascita di un cantiere per piccole imbarcazioni. Tore Taris ricorda le origini e propone di mantenere i riferimenti alle saline. “Il padiglione ai ricercatori”, scrive invece Patrizia Schirru . “Esposizione e vendita di prodotti tipici della Sardegna”, è l'idea di Giulio Fantini . “Affidarlo agli artisti per farlo diventare una galleria”, dice Donatella Sechi . “Riprendere la funzione originale e riattivare le saline”, commenta Antonino Tolu . “Un ittiturismo”, suggerisce Giulia Farci . “Un mercato per il pesce”, propone Efi Spa ; “Ùn centro di sviluppo ittico”, è la proposta finale di Ignazio Zini .
Andrea Piras

 

La tesi di due studenti del Politecnico di Torino

Una casa dedicata al mondo della vela

 

È stata giudicata meritevole dalla commissione esaminatrice e per questo pubblicata nel sito dell'Ateneo di Torino, la tesi di laurea “La rotta del sale”, presentata dagli studenti del Politecnico Pietro Petrollese e Stefano Melis, impegnati in un lavoro di ricerca e valorizzazione del padiglione Nervi. Nel progetto per la riqualificazione dell'ex impianto industriale, abbandonato da anni nonostante un intervento di conservazione, i due ricercatori hanno pensato a una casa del mare destinata ad ospitare manifestazioni veliche di prestigio. Idea evidentemente legata alla sua posizione tra il parco del Molentargius e il porto, a poche decine di metri, tra l'altro, da diversi e importanti porticcioli turistici che ospitano le barche da diporto.
«L'ex deposito del sale è inoltre inserito in un nodo strategico cittadino per assecondare la costruzione futura di una ricucitura di tre porzioni di città e di paesaggio, separati da quelle stesse linee d'acqua che hanno spinto, nei secoli, lo sviluppo della città di Cagliari», spiegano Melis e Petrollese. «Il recupero di questa porzione di territorio antropizzato è parte fondante del processo di ricucitura urbana avviato dall'amministrazione comunale». (a. pi.)