Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sant'Elia, arrivano le battaglie navali

Fonte: L'Unione Sarda
7 aprile 2008

Il progetto. Gli effetti speciali dello studio di Rem Koolhaas inserito nell'Accordo di programma congelato dal Comune
Lo stadio diventa piscina, sotto i palazzoni i negozi griffati
In una delle ipotesi di riqualificazione previste nello studio consegnato a Regione e Comune è previsto uno stadio col terreno che diventa piscina per le battaglie navali.Dalle battaglie per il lavoro a quelle navali. Rem Koolhaas, star olandese dell'architettura, ex giornalista e sceneggiatore, docente ad Harvard, è un premio Pritzker, un uomo, per citare lo scopo di quello che viene considerato il nobel dell'architettura, «che con le sue opere ha prodotto contributi consistenti e significativi all'umanità e all'ambiente». Un guru che ha progettato teatri in Olanda, palazzi in tutto il mondo, parte della Tate gallery di Londra, l'Opera di Cardiff, negozi di Prada ad ogni latidutide. Per dare il suo contributo al rilancio, anche sociale, di Sant'Elia ha immaginato uno stadio con tribune su tre lati e un lato vuoto con vista sul museo Betile, a celebrare il trionfo della bellezza nella guerra sui casermoni grigi e malsani perché mal costruiti e privi di manutenzione. Uno stadio per il calcio, certo, ma trasformabile in una piscina dove, nei giorni infrasettimanali, gruppi di appassionati si scatenano in appassionanti Naumachie , quegli spettacoli, in voga nella Roma imperiale, ripresi anche nel rinascimento, che riproducevano battaglie navali in laghetti naturali o artificiali.Koholaas sa delle difficoltà sociali, dell'isolamento, del deterioramento degli spazi. E in una delle innumerevoli ipotesi di riqualificazione previste nello studio consegnato a Regione e Comune, e oggetto dell'Accordo di programma congelato venerdì da Emilio Floris, immagina anche un altro modo per restituire dignità al quartiere ferito: la privatizzazione dei piani pilotis dei casermoni in qualche caso (come dimostrano le simulazioni affianco) in grandi centri commerciali con le immancabili insegne internazionali (da Mc Donald's a H&M sino al megastore di Zara) in un altro in un centro culturale che si affaccia su una grande piazza-luogo di aggregazione, confinante con una piscina. Ma è solo uno studio. Che prevede anche esattamente il contrario, cioè la demolizione del complesso Del Favero e la costruzione di decine o centinaia di casette basse o palazzine più o meno alte a seconda della variante che si decide di scegliere e della densità abitativa per la quale si opta: Sant'Elia può crescere o spopolarsi, accogliere solo i residenti attuali o 10 mila nuovi abitanti (spostando lo stadio, dice l'architetto, si liberano spazi per nuovi interventi), le demolizioni possono essere parziali o totali, le case possono sostituire o aggiungersi al casermoni, gli spazi possono essere occupati o lasciati liberi. In questo contesto aleatorio c'è una sola certezza: il museo dell'arte nuragica e dell'arte contemporanea del Mediterraneo, l'intervento più inseguito dalla Regione e più indigesto al Comune (che punta più sulla riqualificazione) quello che ha i finanziamenti. LE FONTI FINANZIARIE Basta leggere gli allegati all'Accordo di programma per capirlo. Ciascuno degli interventi sono indicati il cronoprogramma e le fonti finanziarie. Per il museo Betile i fondi ammontano complessivamente a 83,5 milioni quelli dell'Accordo di programma quadro beni culturali (delibere Cipe degli anni 2004, 2005, 2006) finanziato con 38,1 milioni di euro, cui si aggiungono 25,4 milioni di matrice comunitaria per il Sistema museale e ai 20 dei fondi per i 150 anni dell'unità d'Italia. Per la riqualificazione strutturale di Sant'Elia è indicato un finanziamento totale di 45 milioni: 30 di fondi regionali e 15 di fondi Fas. Per il porto dei pescatori servono 7,4 milioni: 5 arrivano da un Piano integrato d'area, 1,9 da un Por. Quanto al Campus universitario sarebbero disponibili 120 milioni (55 Ersu, il resto del ministero dell'Università e da proventi di immobili da vendere). Il condizionale è d'obbligo perché lo stanziamento in bilancio non è garanzia di spesa.IL CRONOPROGRAMMA La tempistica di realizzazione degli interventi è precisa per alcuni progetti e generica per altri. Per il Betile tra il secondo e terzo trimestre 2008 è prevista la progettazione esecutiva, tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009 l'appalto, la fine dei lavori nel primo trimestre 2011. Quanto alla riqualificazione di Sant'Elia l'appalto è previsto ottimisticamente a ottobre (attualmente siamo nella fase di studio). Ma, a meno di commissari straordinari, è impossibile. Per il porto l'inizio dell'opera è previsto a luglio (manca ancora una parte del finanziamento). È già saltato, invece, il cronoprogramma per il campus, considerato che ad aprile sarebbero dovuti iniziare i lavori del primo stralcio, da concludersi, come il secondo, entro il 2009.FABIO MANCA