Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Allerta meteo: uffici chiusi, lavoratori in cig L'alternativa sono le ferie o il recupero della gior

Fonte: L'Unione Sarda
19 ottobre 2018

Le ordinanze diventano una beffa per i dipendenti Allerta meteo:
uffici chiusi,
lavoratori in cig L'alternativa sono le ferie
o il recupero della giornata 

Dipendenti pubblici costretti alle ferie, privati in cassa integrazione, professionisti alla mercé dell'allerta meteo. Ieri scuole e uffici pubblici della Città metropolitana sono rimasti chiusi. Dopo l'ordinanza del sindaco Massimo Zedda, l'assessorato regionale al Personale ha disposto la chiusura degli uffici. «Tutti i dipendenti dovranno astenersi dal recarsi al lavoro, a eccezione di coloro che svolgono servizi essenziali».
Soluzione beffarda
Ferie forzate. E, solo a ottobre, sono già due i giorni bruciati. Una beffa, è la reazione comune. «Per i dipendenti statali l'allerta meteo è prevista nel contratto», spiega Priamo Foddis, della Uil-Funzione pubblica. «Per i dipendenti delle autonomie locali è diverso, perché ci sono servizi essenziali e di reperibilità e, in caso di allerta, per non far perdere la giornata, ci mettono tutti in ferie».
Le regole del Comune
Spiega come funziona per i 1.230 dipendenti del Comune di Cagliari l'assessore al Personale, Danilo Fadda. «In caso di eventi straordinari ci comportiamo come quando chiudiamo per i ponti festivi. Gli enti sovracomunali tendono a chiudere, ma noi dobbiamo garantire servizi essenziali: atti di nascita o di morte, il ricevimento di salme o inumazioni nei cimiteri. Gli altri dipendenti», spiega Fadda, «possono scegliere se usufruire di ferie o utilizzare le ore lavorate in più il mese precedente, o recuperare in seguito lavorando più ore». Comunque la si giri, non è una scelta, ma un'imposizione per il lavoratore.
Le aree industriali
Seguono un'altra strada le aziende nelle aree industriali di Sarroch e Macchiareddu. «La settimana scorsa diverse aziende hanno puntato sulla cosiddetta Cig per piogge, cioè la cassa integrazione per condizioni meteorologiche avverse», spiega il segretario provinciale della Fiom di Cagliari, Sandro Banchero. «Se poi non si registrano precipitazioni straordinarie, non viene pagata la cassa integrazione alle aziende». Un'altra beffa. Al punto che in tanti, visto il clima di paura imposto dall'allerta rossa, presenteranno all'azienda, come giustificativo, le ordinanze del sindaco metropolitano e della Protezione civile: c'è stato un legittimo impedimento.
Ateneo e Tribunale
Tutto fermo anche all'Università. Ai docenti e al personale tecnico-amministrativo è stato comunicato di non presentarsi al lavoro, scegliendo poi se «usufruire di ferie o recupero orario». Anche il Tribunale ha dovuto tener conto della massima allerta. Agli avvocati è stato comunicato che i giudici avrebbero rinviato le udienze, considerando «legittimo impedimento la mancata comparizione di avvocati, parti, testimoni, consulenti, etc. alle udienze».
I commercianti
Per evitare il traffico nelle zone e nelle strade più a rischio sono stati chiusi uffici e scuole. Ma c'è chi quelle strade le deve percorrere per andare al lavoro. «La sicurezza prima di tutto, ma le chiusure degli uffici creano un forte danno al commercio a prescindere dalle reali condizioni del tempo», commenta Roberto Bolognese, Confesercenti. «Alla Regione servirebbe un fondo speciale per i piccoli commercianti: in caso di calamità naturali si aiuta il produttore di carciofi ma non il venditore di carciofi. Per limitare i danni», aggiunge Bolognese, «servirebbe una detassazione per i tributi locali nei giorni di allerta meteo».
Marcello Zasso