Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una foresta urbana ha preso il posto della Fattoria La proprietà vuol vendere l'ex pizzeria: la stru

Fonte: L'Unione Sarda
19 ottobre 2018

LA VICENDA.

Dove prima c'erano i tavolini di un locale ora crescono rigogliosi cespugli e piante Una foresta urbana
ha preso il posto
della Fattoria La proprietà vuol vendere l'ex pizzeria:
la struttura è abbandonata da 4 anni

L'annuncio fa bella mostra di sé nel sito di un'agenzia immobiliare: “rustico/casale via dei Conversi”. Un'indicazione anonima dietro la quale si nasconde un nome noto a tutti i cagliaritani: la struttura in cerca di compratore è l'ex convento che ha ospitato il Buffalo ranch e la Fattoria. E, nell'attesa di un compratore, l'ex convento è diventato una foresta urbana.
La situazione
Incredibile pensare che solo quattro anni fa quel luogo fosse frequentatissimo: la strada di accesso è stata invasa dalle piante; la porta d'ingresso è nascosta da rigogliosi cespugli. E la corte non ospita più tavolini ma piante che, in alcuni punti, superano i due metri d'altezza. La natura si sta riprendendo i suoi spazi che l'uomo le aveva rubato. E, dove non arriva la natura, ci pensano le orde di ragazzini: ormai non c'è un vetro integro.
Il cambiamento
Come è avvenuta la trasformazione? «La nostra famiglia», spiega Alberto Lobina, uno dei proprietari, «non ha mai gestito la struttura ma l'ha sempre affittata. Qualche anno fa abbiamo deciso di venderla. E non abbiamo rinnovato il contratto all'ultimo gestore». Così Sandro Angius, il vecchio titolare, se ne è dovuto andare. «Mi piange il cuore», interviene, «vedere il posto in quelle condizioni. Ci sono entrato a 17 anni da dipendente, poi, dopo dieci di lavoro, l'ho preso in gestione per i successivi 20 anni».
I problemi
La trattativa per la vendita sembrava a buon punto ma l'imprenditore turistico con il quale si era accordata la proprietà si è ritirato dopo che aveva già cominciato i lavori di ristrutturazione (voleva trasformarlo in un resort). «Perché gli è saltata un'operazione», spiega Lobina. Ma si parla anche di un intervento della sovrintendenza, trattandosi di un bene storico. «È una struttura privata», chiarisce l'assessora all'Urbanistica Francesca Ghirra, «non possiamo intervenire». Così i Lobina sono in attesa di un compratore. Con un portafogli pieno: ci sono quasi 2.000 metri quadri di superficie e cinque ettari di terreno. Il prezzo? «Ipotizzo una cifra intorno ai tre milioni di euro», conclude Lobina.
Marcello Cocco