Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pomata pagava per i tavolini ma era abusivo Lo chef: «Un equivoco, ero convinto che si procedesse in

Fonte: L'Unione Sarda
19 ottobre 2018

VIALE R. MARGHERITA.

Per due anni non ha chiesto il rinnovo della concessione del suolo pubblico Pomata pagava per i tavolini ma era abusivo Lo chef: «Un equivoco, ero convinto che si procedesse in modo automatico»

«Solo un gigantesco equivoco». Luigi Pomata ammette le sue responsabilità: i tavolini, le fioriere e le tende esterne del suo ristorante di viale Regina Margherita da due anni sono abusivi. Nessuno ha presentato la richiesta al Comune per l'utilizzo del suolo pubblico. Ecco perché non può essere rinnovata l'autorizzazione: non esiste. Lo chef pluripremiato ha provveduto a eliminare sedie e tavolini dal marciapiede «realizzato a mie spese» prima dell'ispezione dei vigili urbani.
Il pasticcio
Nel locale di fronte all'Ex Manifattura Luigi Pomata, con il suo caratteristico buonumore, studia i cibi da cucinare domenica a Firenze ai giocatori del Cagliari. «Tutto è nato da un mancato adeguamento alla normativa in vigore», spiega Pomata. «Ho sempre pagato il suolo pubblico per i tavolini all'aperto, per le fioriere e le tende». Senza avere però titolo, perché mai era stato richiesto il nulla osta comunale. «Pensavo si procedesse per tacito consenso e che il rinnovo fosse automatico. Nella mia Carloforte è così.
L'errore
La scoperta che il ristorante era sprovvisto della concessione comunale è avvenuta per caso. «Tutte le pratiche burocratiche relative al ristorante sono seguite da un ingegnere. Tre settimane fa, quando gli ho ricordato di richiedere il rinnovo, abbiamo scoperto che mancava l'autorizzazione per l'utilizzo del suolo pubblico del 2017 e del 2018. Ho immediatamente dato disposizione di smantellare i tavolini».
Il cuoco carlofortino giura di non aver agito in malafede. «Non avevo intenzione di truffare il Comune. Altrimenti - precisa Pomata - non avrei certo pagato migliaia di euro per concessioni non ottenute».
Il blitz
Undici giorni fa nel ristorante si sono presentati i Vigili urbani. Metri e taccuini non sono stati utilizzati: i tavolini erano già accatastati. Il ristoratore ha la possibilità di ricorrere al Tar. «Non se ne parla nemmeno. I dirigenti e i tecnici comunali si sono dimostrati molto disponibili. La settimana scorsa - conclude Pomata - ho presentato regolare istanza, attendo i tempi burocratici per conoscere l'esito della mia richiesta».
Il Comune
Giambattista Marotto è il dirigente comunale che si occupa del suolo pubblico. «È necessario precisare che non si tratta di rigetto ma di un iter non corretto». Perché nessuno in questi due anni si è accorto dell'irregolarità? «Stiamo facendo verifiche, solo ultimamente i nostri tecnici hanno la possibilità di effettuare ispezioni, prima affidate alla Municipale». Pomata rischia sanzioni? «Sì, ma non sarà facile contestarle. Certo è che il rinnovo di una concessione viene chiesto per qualcosa che esiste».
Andrea Artizzu