Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Le Quattro Stagioni sono state decapitate dai vandali alcuni mesi fa La testa mozzata delle statue I

Fonte: L'Unione Sarda
1 ottobre 2018

GIARDINI PUBBLICI.

Le Quattro Stagioni sono state decapitate dai vandali alcuni mesi fa La testa mozzata delle statue In attesa del restauro c'è chi propone copertura o rimozione


Un turista asiatico resta interdetto davanti allo scempio. Aggrotta la fronte, si guarda attorno per poi andarsene scuotendo la testa. Ma in realtà sono in tanti a restare perplessi davanti alle statue decapitate che fanno bella mostra ai Giardini Pubblici. Qualcuno si prende la briga di leggere la descrizione sistemata lì accanto, quasi a caccia di una spiegazione, che in realtà non c'è.
Basta percorrere il lungo viale, costeggiando ficus secolari e prati ben curati per giungere al luogo del misfatto. A pochi passi dal chiosco. Qui alcuni mesi fa qualche vandalo ha deciso di dare sfogo alla sua stupidità. Blitz notturno dall'esito impietoso: tre delle statue raffiguranti le quattro stagioni e risalenti al 1800 sono state decapitate. Taglio obliquo, e giù le teste dell'Estate, dell'Autunno e della Primavera che, a distanza di cinque mesi, si mostrano agli occhi degli increduli turisti prive di capo. Così come la quarta statua che sulla base presenta l'iscrizione Aria, probabile testimone di un altro gruppo di sculture riconducibili ai quattro elementi, e probabilmente acefala da sempre. Ma la storia è un'altra. È quella che si legge nello sguardo attonito di chi s'imbatte in questo oltraggio all'arte.
I COMMENTI «Non è certo un bel vedere», commenta Maria Piga, 68 anni e due nipoti. «Vengo quasi ogni giorno, è un peccato che non abbiano ancora sistemato le statue. Danno un senso di abbandono e trascuratezza». Forse non è un caso che Luca Casu si sia piazzato in una panchina a distanza di sicurezza. «Vergognoso, davanti a gesti del genere non ci sono parole», sbotta distogliendo l'attenzione dal libro che ha tra le mani. Francesca Sanna si unisce al gruppo: «Non riesco a capire cosa possa spingere una persona a tanto, qui non si tratta di una bravata, siamo davanti a un atto d'inciviltà che non può avere giustificazioni». In una mattina qualunque arriva anche qualche proposta in attesa che l'intervento di restauro si concretizzi. C'è chi propone di coprire ciò che resta delle statue con un telo e chi azzarda di rimuovere le stagioni superiori sino a quando non saranno ricomposte.
LA FINESTRA ROTTA Questioni di decoro da una parte e un rischio concreto di emulazione dall'altra. Così come sostiene un'apposita teoria - quella della finestra rotta - messa a punto da illustri scienziati e avvalorata da numerosi esperimenti. Per farla facile: se ci troviamo davanti a un edificio con un vetro rotto è probabile che ne verrà rotto anche un altro. E via a seguire, sino al terzo e magari anche al quarto. Secondo un istinto naturale di equilibrio - in questo caso distruttivo. È ciò che potrebbe essere capitato nel caso delle tre statue decapitate, vittime di un ignoto teppista che magari le ha volute privare della testa per renderle uguali alla quarta statua (Aria) che pare fosse acefala dall'origine.
IL COMUNE Messe da parte le teorie, si lavora su una soluzione concreta. «Abbiamo stanziato una cifra che dovrebbe coprire il restauro delle statue danneggiate», annuncia Paolo Frau, assessore alla Cultura e al Verde pubblico. «Trattandosi di opere d'arte e di un intervento delicato dobbiamo agire in accordo con la Soprintendenza. Dobbiamo avere ancora un po' di pazienza, e magari riflettere in questa fase intermedia, ricordandoci che tra noi esistono dementi, incivili e ignoranti che arrivano a tanto».
Sara Marci