È online l'avviso pubblico da quasi 17 milioni. La Giunta: «Più sicurezza nei territori»
La rete di videosorveglianza sarà estesa a tutti i centri sardi
Reti di telecamere in tutti i Comuni, per contrastare la violenza e prevenire il fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali. È l'obiettivo dell'iniziativa della Giunta regionale, che ha destinato 16 milioni e 930mila euro per estendere all'intera Sardegna i sistemi tecnologici di monitoraggio e controllo nei contesti urbani.
ITER RAPIDO L'avviso destinato ai sindaci è stato pubblicato ieri sul sito internet della Regione. Rispetto all'intera somma, un milione e 225mila euro figurano come integrazione per gli enti che avevano partecipato al precedente bando in forma associata. Nella nuova fase saranno quindi coinvolti 267 Comuni: «Le modalità del bando, basato su una procedura a sportello», fa notare l'assessore agli Affari generali, Filippo Spanu, «rendono spedito l'iter per l'acquisizione delle risorse e l'avvio delle opere. Puntiamo su un sistema molto avanzato sul piano tecnologico in un quadro di coordinamento con le centrali delle forze di polizia. È un intervento promosso dalla Giunta in stretto raccordo con l'Anci e con gli amministratori locali, che avvertono la necessità di un'efficiente rete di controllo del territorio. La Sardegna fa da battistrada rispetto alle altre regioni italiane in termini di copertura del territorio con le nuove reti».
Secondo il suo collega responsabile degli Enti locali, Cristiano Erriu, «la videosorveglianza consente di aumentare la sicurezza nei territori e la percezione che i cittadini sardi hanno di essa. Ricevere dalle forze di polizia gli indirizzi operativi per il miglior utilizzo delle risorse e delle apparecchiature tecnologiche da mettere in rete è uno dei passaggi fondamentali del progetto».
La Regione ha realizzato nel suo Data Center di Cagliari un nodo centralizzato di controllo, supervisione e monitoraggio delle reti di sicurezza locali, che utilizzerà la Rtr (Rete telematica regionale) come piattaforma di comunicazione. Attraverso il nodo, le forze di polizia possono avere accesso ai sistemi di videosorveglianza dei singoli Comuni.
LE REGOLE Possono fare richiesta di contributo i Comuni singoli, le Unioni di Comuni e le aggregazioni tra almeno tre Comuni. La dotazione finanziaria, secondo i calcoli della Regione, basta a coprire tutte le potenziali domande. Si va dai 35mila euro per i Comuni sino ai 1.000 abitanti ai 200mila euro per i centri oltre i 20mila. Le richieste di contributo possono essere inoltrate solo online, entro il 16 novembre. I moduli e la documentazione si trovano all'indirizzo http://www.regione.sardegna.it/retisicurezza-fase2/.
A esaminare le domande sarà una commissione composta da tecnici dell'assessorato degli Affari generali. Trattandosi di fondi Por-Fesr 2014-2020, i tempi di realizzazione degli interventi seguono i vincoli imposti dall'Ue. I progetti dovranno essere conclusi e rendicontati entro il termine perentorio del 31 luglio 2020. Gli enti locali beneficiari dell'intervento dovranno avviare le attività di realizzazione della rete di sicurezza locale entro 30 giorni dal ricevimento del contributo, procedendo con l'avvio delle fasi progettuali dell'intervento.