Pianificati 791 slacci ma 570 utenti pagano le bollette prima dei sigilli al contatore domestico
Il venti per cento delle fatture emesse nel 2017 non è stato pagato Un cagliaritano su cinque (in media) non paga la bolletta di Abbanoa. Il debito accumulato nel 2017 è pari al venti per cento che su un totale di quasi 28 milioni di euro fatturati equivale a oltre cinque milioni e mezzo di euro di incassi mancati. Almeno a voler considerare le bollette scadute da più di due anni. In realtà il dato relativo al capoluogo è migliore rispetto al resto del territorio e fa di Cagliari un centro considerato persino virtuoso. Lo scorso anno gli uffici di viale Diaz hanno elaborato 791 procedure di slaccio intestate proprio a coloro che avevano accumulato otto bollette non pagate (quattro per ogni anno). Prima di sigillare il contatore, tuttavia, il gestore unico ha inviato due solleciti di pagamento che in alcuni casi hanno sortito l'effetto sperato.
RUBINETTI A SECCO Tra i 791 super morosi del 2017 ben 287, quando i rubinetti delle loro case sono rimasti a secco, hanno ripagato tutto, spesso mettendo a punto un piano di rientro che può arrivare fino a sessanta rate. In questo caso gli operai hanno riallacciato il contatore alla rete e i padroni di casa hanno ripreso a pagare regolarmente le fatture. Altri 283, dopo aver ricevuto la lettera che comunicava l'imminente sospensione del servizio idrico, sono corsi ai ripari e hanno rimesso a posto le cose prima che la procedura venisse portata a termine. Gli altri 221 invece non sono mai stati regolarizzati e la procedura è diventata definitiva.
GLI AIUTI Nella maggior parte dei casi ad accumulare il debito sono famiglie che vivono un grave disagio economico e per le quali sono previste misure speciali. La prima è la tariffa agevolata che scatta quando il reddito annuo resta sotto una soglia minima, mentre in altri casi è previsto il “bonus idrico”: per usufruirne è necessario presentare una certificazione in Comune e aspettare che Abbanoa applichi lo sconto in bolletta.
CONSUMI MEDI Ogni secondo più di mille litri di acqua vengono distribuiti nella rete cittadina che conta 380 chilometri di condotte. In base ai dati elaborati dalla società viene garantita una «dotazione idrica giornaliera di circa 440 litri al giorno per abitante» mettendo nel conto anche i lavoratori e gli studenti pendolari. Il consumo medio per ogni allaccio è di 29 euro al giorno comprensivo di servizio idrico e fognario.
Da alcune settimane nei quartieri storici di Marina, Castello e Stampace è iniziata l'installazione dei nuovi apparecchi utilizzati per eseguire la lettura dei consumi in tempo reale. «Ottocento letture in un'ora contro le duecento in un giorno con il sistema tradizionale di rilevazione, per tenere i consumi sempre sotto controllo e rilevare tempestivamente eventuali anomalie» spiegano dalla società di gestione. Rispetto a prima, infatti, non ci sarà più bisogno di inviare una squadra di operai che annoti contatore per contatore il consumo raggiunto. Con la nuova procedura basterà che l'addetto segua un percorso preciso e capti un segnale digitale per ricevere automaticamente la lettura sul suo apparecchio.
IL TEST Prima di estendere la digitalizzazione a Cagliari è stata eseguita una sperimentazione su 3.600 famiglie di Carloforte e 4.400 di Macomer. L'ultimo comune coinvolto nel test è stato quello di Quartucciu dove 5mila contatori sono stati collegati con un segnale 3G. Ora il momento della sperimentazione è terminato: il programma esteso al capoluogo dove le utenze attive sono 79.522. Nelle case in cui sono già stati installati i nuovi contatori saranno applicate delle apparecchiature in grado di emettere impulsi radio. «Qualsiasi tipo di manomissione dell'apparecchio, consumi fuori media o flusso inverso dell'acqua saranno immediatamente constatati dal sistema informatizzato» promette il gestore del servizio.
Mariella Careddu