Rassegna Stampa

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Trasloco struttura di viale Sant’Ignazio a Cagliari, Massa (Progr. Sardi): “Vigileremo su tutela per

Fonte: web cagliaripad.it
25 settembre 2018



“In merito al trasloco degli ospiti dalla struttura di viale Sant’Ignazio noi Progressisti Sardi esprimiamo attenzione e intendiamo continuare a vigilare sulle modalità di gestione delle soluzioni che l’assessorato comunale alle Politiche Sociali deve proporre agli utenti”. Lo scrive in una nota Matteo Massa, consigliere comunale di Cagliari.

“Chiediamo che si accantoni la fretta delle burocrazie, che rischia di proporre soluzioni insufficienti rispetto alla doverosa attenzione che meritano i percorsi personali degli utenti. Condividiamo le azioni di riqualificazione del patrimonio pubblico portate avanti dall’amministrazione comunale, che interesseranno a breve anche l’immobile del centro di solidarietà, e abbiamo fiducia nell’intervento del Sindaco e dell’assessore Marras, che ha ereditato una vicenda complessa, affinché in questa fase si possa agire con tempistiche per quanto possibile brevi ma adeguate a garantire prioritariamente una scrupolosa tutela delle persone ospitate. La tutela delle persone in situazione di disagio lavorativo, economico, sociosanitario fa parte del nostro patrimonio politico e crediamo che le tempistiche burocratiche debbano attendere di fronte alla necessità di costruire per e con gli utenti del centro di solidarietà percorsi condivisi e progetti di accompagnamento adeguati e rispettosi della dignità e della libertà degli ospiti”.

Ci preoccupano – continua la nota – le ipotesi di trasferimento nella casa albergo, che non sarebbero adeguate alle esigenze di coloro che vengono trasferiti e andrebbero a complicare – per via delle diverse tipologie di assistenza necessaria – anche la gestione quotidiana per gli attuali ospiti di via Tiepolo. Chiediamo inoltre si sospenda il trasferimento in altre strutture degli ospiti qualora in assenza di percorsi di assistenza predefiniti e condivisi. Giudichiamo positivo il lavoro svolto finora, con passione e competenza, nel Centro Giovanni Paolo II e riteniamo che l’esperienza di questi anni sia la base dalla quale ripartire per un modello di solidarietà diffusa e partecipata da parte del mondo cattolico e del mondo laico, che sappia continuare a dare risposte multidisciplinari ai molteplici bisogni e alle emergenze legate alle fragilità e contemporaneamente a rappresentare un’opportunità di crescita e di emancipazione per i nostri concittadini più fragili e, assieme a loro, per tutta la nostra comunità”.

Crediamo – conclude Massa – si debba fin da subito convocare un tavolo con le amministrazioni competenti, dalla Regione all’Università, per individuare tra i numerosi spazi inutilizzati – nel polo che va dall’Ospedale Civile alle cliniche dismesse ricomprendendo i beni dello Stato, in particolare ex militari, spettanti alla Regione in attuazione dell’art. 14 dello Statuto – i luoghi dove ospitare nell’immediato futuro questo modello. Un modello che ha rappresentato e rappresenta, oltre alla tutela delle fragilità, un mondo del volontariato e del lavoro buono e professionalizzante che produce crescita sociale, culturale e economica e che vogliamo continui a collaborare positivamente con l’amministrazione nell’ottica della solidarietà e dell’emancipazione dell’individuo, anche integrando progetti di formazione professionale sui mestieri più adatti alle ambizioni, alle vocazioni personali e alle possibili prospettive di vita autonoma delle persone accolte”.