Matrimoni in riva al mare, Sardegna in vetrina a Londra
La Sardegna a Londra per far vedere al mondo quanto è bello sposarsi magari a piedi nudi sulla spiaggia con il mare cristallino sullo sfondo. E poi offrire un banchetto a base di fregola alle arselle, orate o aragoste o porcetto. Un matrimonio da sogno: l’isola è al centro espositivo Kensington Olympia fino a domenica 23 settembre per il National Wedding Show, una delle più importanti fiere di settore a livello mondiale. Nello spazio dell’assessorato, saranno sei gli operatori (cinque del ricettivo e un wedding planner) e sei i Comuni (Cagliari,Pula, Arbus, Castelsardo, Gonnesa e Loiri Porto San Paolo) presenti in qualità di co-espositori.
“La Regione – dice l’assessora regionale del turismo Barbara Argiolas – crede nel segmento wedding, così come in tutti quei settori di nicchia capaci di accrescere il valore della nostra isola, aumentarne la notorietà e soprattutto generare importanti ricadute economiche”. “È in forte crescita in Italia e in Europa – aggiunge – in Sardegna ha grandi potenzialità di sviluppo grazie alle sue tante locations suggestive, promosse dai Comuni presenti, e alle professionalità presente”.
Il wedding è infatti uno dei segmenti sui quali si è puntato molto. “Un matrimonio ha bisogno atmosfere suggestive – spiega l’assessora – ma soprattutto di competenze specifiche in settori non propriamente di carattere turistico”. Le strategie hanno seguito tre principali linee d’azione: prima di tutto, la partecipazione a importanti eventi di settore nazionali e internazionali per far conoscere e promuovere la Sardegna come wedding destination; poi l’organizzazione di workshop ed educational tour con gli operatori stranieri; infine, il lavoro di formazione col personale degli enti locali, per essere pronti a dare adeguata assistenza a chi vuole organizzare in Sardegna il proprio matrimonio. “La bellezza dei nostri territori – scommette Argiolas – la cultura dell’ospitalità che ci caratterizza, la professionalità degli operatori sono elementi che ci fanno essere positivi sulla possibilità che questo tipo di turismo possa crescere nei prossimi anni”.