Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Sposatevi in Sardegna» Ma i Comuni aumentano le tariffe per stranieri

Fonte: L'Unione Sarda
24 settembre 2018

 

 

 

Cosa c'è di più romantico che giurarsi amore eterno di fronte al mare? Il fascino di coronare il sogno con un matrimonio da favola in spiaggia conquista sempre più coppie. E mentre il rito religioso resta ancorato nell'austera ritualità della Chiesa, per quello civile negli ultimi anni si è aperto un ventaglio di opportunità decisamente fuori dal comune: castelli, parchi, palazzi di pregio. E per chi ce l'ha, il mare, appunto. Da questo punto di vista, la Sardegna non può che risultare una delle mete più ambite per i futuri sposi. L'Isola, per le sue bellezze naturali, potrebbe felicemente unire amore, business e turismo. E in questo grande mercato del cuore, aggiudicarsi addirittura una fetta consistente del giro d'affari. Già, potrebbe. Perché a fronte di tanta bellezza, i costi per goderne non sono l'attrattiva migliore.
IL TARIFFARIO Se già risultano proibitivi per molti residenti, di certo le maggiorazioni previste per gli stranieri, che decidono di pronunciare il fatidico sì in terra sarda, non incoraggiano.
Solo per fare qualche esempio, per sposarsi alle Grotte di Nettuno di Alghero, bisogna mettere in conto 2.500 euro. Se si opta per la Torre di Sulis, 1.800. Decisamente più economica la cornice di Maria Pia, spiaggia da 1.500 euro. Ma se il grande passo cade di sabato o domenica, bisogna sborsare il 25% in più. Praticamente il doppio di quanto richiesto ad un residente della riviera del Corallo. Per il sindaco Mario Bruno, tuttavia, questo non rappresenta una contraddizione tra sviluppo e attrattività turistica: «Non riteniamo di far pagare il doppio agli stranieri, direi piuttosto che applichiamo uno sconto ai nostri residenti. Devo dire, inoltre, che pagano volentieri queste tariffe per sposarsi in luoghi meravigliosi, che rendono ancora più speciale un giorno così importante. Non sono neppure sicuro che abbassare i costi possa produrre un flusso maggiore, ma valuteremo con attenzione la possibilità di uniformarli».
SCONTI Una promessa, in tal senso, arriva invece dal comune di Cagliari. «Non escludiamo di livellare le tariffe tra residenti e non. E, per quanto possibile, di abbassare quelle esistenti per rendere questo servizio sempre più attrattivo e accessibile», annuncia Danilo Fadda, assessore comunale al Personale e Affari Generali. Per la prima volta, l'amministrazione è impegnata a promuovere la città al National Wedding Show di Londra, evento internazionale dedicato al mercato che ruota intorno ai matrimoni. Ma anche il capoluogo, per ora, ha adottato tariffe differenziate. Se per un residente sposarsi in esterna al Poetto costa 800 euro, per uno straniero che sceglie Cagliari come location il prezzo sale a 1.200. «Negli ultimi anni abbiamo dovuto fare i conti con numerosi tagli imposti agli enti locali, ma abbiamo valutato molto attentamente la questione delle tariffe da applicare», spiega Danilo Fadda. «Tuttavia crediamo molto in questa fetta di mercato turistico e abbiamo deciso di investire quella differenza di 400 euro interamente per la promozione della città in questo settore».
IL BUSINESS Il mercato è decisamente fiorente, come spiega dati alla mano l'assessore Fadda: «L'Italia è la seconda meta preferita dagli stranieri dopo i Caraibi. Si tratta di un giro d'affari di 385 milioni l'anno. Solo in Toscana raggiunge i 100milioni di euro. In media per un matrimonio si spendono 54 mila euro, la media degli invitati è di 47 persone. E se gli sposi si trattengono in media 8,5 giorni nella città prescelta, va inoltre considerata la permanenza di 3,5 giorni degli invitati». Numeri che possono trasformarsi in un grande indotto per l'economia locale. Sarebbe davvero un peccato se a causa dei costi, invece di pronunciare il fatidico sì, dagli sposi arrivasse un secco, no grazie. Lasciando all'Isola solo le briciole di questo ricco banchetto.
Cinzia Isola