Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La mappa delle strade nelle quali i mezzi Ctm accumulano ritardi Bus bloccato, un salasso Record di

Fonte: L'Unione Sarda
20 settembre 2018

La mappa delle strade nelle quali i mezzi Ctm accumulano ritardi Bus bloccato, un salasso Record di un automobilista: 1.038 euro di danni

Il record è di un anonimo cagliaritano: multe a parte, è stato costretto a versare nelle casse del Ctm ben 1.065 euro. La sua colpa? Aveva parcheggiato talmente male che la sua auto ha bloccato diversi pullman. Perché - magari tanti automobilisti non lo sanno - chi commette quell'irregolarità, oltre a pagare la sanzione prevista per la violazione del Codice della strada, deve fare i conti con la richiesta danni da parte dell'azienda di trasporti.
I NUMERI E, a dispetto di quanto si può pensare, sono decisamente tanti i casi in cui il Ctm spedisce quelle raccomandate poco gradite a casa di automobilisti “distratti”. «Nel solo 2017», chiarisce il presidente dell'azienda Roberto Porrà, «sono state circa duecentocinquanta le richieste danni». Difficile quantificare le cifre che devono sborsare le persone che hanno commesso questo tipo di infrazione. «I costi», riprende Porrà, «variano a seconda dei minuti persi dall'autobus, delle corse o frazioni di corsa perse e dall'eventuale sanzione nel caso i cui intervengano le forze dell'ordine». Le cifre sono, comunque, importanti: la richiesta danni per una corsa persa equivale a 160 euro a cui si devono aggiungere altri 48 euro di danno commerciale e l'eventuale multa.
LA LINEA 1 Il problema, le auto che bloccano i bus, soprattutto dove ci sono curve a gomito, si presenta un po' in tutta la città. Ma, probabilmente, la linea più penalizzata è l'1, in entrambe le direzioni. Recentemente, c'è stata la variazione di percorso per i bus diretti verso il Brotzu: non salgono più in via Pola ma passano da via Caprera. E proprio all'incrocio con il corso Vittorio Emanuele rischia il blocco per le auto parcheggiate male, nonostante la presenza delle strisce gialle. Un intoppo con il quale i conducenti dei pullman hanno dovuto fare i conti già il primo giorno in cui è stato modificato il tragitto. I bus diretti verso via Flavio Gioia, invece, incontrano due punti a rischio: quando da viale Trento girano verso via Nazario Sauro spesso, soprattutto di sera, vengono bloccati da auto parcheggiate sul lato destro; altro ostacolo, anche questo prevalentemente serale è in via Mameli: frequentemente le auto vengono parcheggiate a fianco ai cassonetti; gli altri veicoli possono passare tranquillamente ma non c'è lo spazio per i bus.
LE ALTRE LINEE Altri pullman che devono fare i conti con gli automobilisti maleducati sono quelli che percorrono le linee 6 e 10. Addirittura, all'incrocio tra via Tiziano e via Dante, qualcuno ha sistemato una sorta di striscione di avvertimento, “Area di manovra, si prega di non parcheggiare”, con il disegno di due cartelli di divieto di sosta. Una soluzione che è adottata anche in via Tigellio dove, però, il cartello è meno visibile: evidentemente i residenti si sono stancati di sentire il clacson del bus della linea 10 che richiama gli automobilisti indisciplinati. Per il pullman che collega viale Sant'Ignazio con il Binaghi anche altri due ostacoli, l'ingresso in via Carbonia e la successiva curva della stessa strada e, nell'altro senso, il passaggio, all'ora di colazione (che, per i cagliaritani, è molto lunga e va dalle 8 alle 10.30), in via Cugia dove in tanti parcheggiano in doppia fila e bloccano frequentemente il bus. Il 5, invece, ha problemi soltanto la domenica (e in occasione di funzioni religiose): la strada davanti alla basilica di Bonaria viene presa d'assalto da automobilisti pigri che fingono di ignorare l'ampio parcheggio di piazza dei Centomila.
IL CTM I bus si bloccano. E i passeggeri in attesa attendono: gli esperti ormai lo sanno, quando la palina fa scivolare di due minuti in due minuti l'orario di passaggio, quasi sempre è a causa di un automobilista indisciplinato. «Per Ctm è un problema molto sentito», conclude Porrà, «perché determina perdite di intere corse, e soprattutto, ritardi che non possono essere spiegati alla clientela».
Marcello Cocco