Di Paolo Rapeanu 11 settembre 2018
È l’Asse degli incidenti – il ritmo è di uno al giorno, una follia in quel “groviglio” di svincoli e rettilinei pensato per favorire gli spostamenti di tantissimi cagliaritani e sardi – ma, dopo l’ennesima morte (quella della 45enne Simona Murru) e gli ultimissimi schianti, il sindaco Massimo Zedda prende una posizione netta e, nei fatti, dura. Il ragionamento è questo: tutti corrono con l’automobile, “abbiamo registrato anche velocità di duecento chilometri orari”, i cartelli con i limiti di velocità ci sono “ma non bastano” e allora, per cercare di far andare piano gli automobilisti, “metteremo dei dissuasori nelle vicinanze degli attraversamenti pedonali, oltre ad altri autovelox e a più agenti della polizia Municipale, pronti a fare multe salate e a sequestrare patenti”.
Una serie di operazioni che sono destinate a vedere la luce entro pochi mesi. Ma Zedda è sibillino nel rimarcare che “la maggior parte degli incidenti si verificano in città” e sull’Asse “i limiti ci sono, con tanto di cartelli, ma non c’è un solo automobilista che li rispetti”. E la ricetta dei cinquanta chilometri orari, in alcuni tratti, è già stata “superata” dai “trenta chilometri orari, gli avvisi esistono da quando un camion aveva perso dell’olio”. Ma il refrain non cambia comunque: “Addirittura abbiamo notato che si rallenta in prossimità dell’autovelox ma poi si torna a sfrecciare”. E il Comune, allora, cambia passo: “I cartelli con i divieti non determinano una riduzione della velocità”, e allora spazio ai dissuasori. Sperando che servano davvero a evitare nuove croci sull’asfalto.