La Giunta pensa alla cessione del patrimonio a fondi immobiliari Fari e caserme, nuova vita
«I nostri beni frutteranno»
Il piatto che fa più gola è quello delle caserme, dei fari e delle vecchie strutture demaniali abbandonate nei punti più affascinanti dell'Isola. Ma nell'elenco dei beni regionali destinati a una nuova vita ci sono anche i terreni agricoli, gli alberghi e i campi sportivi che l'amministrazione non sfrutta. Il patrimonio della Regione è sconfinato. Solo per il censimento ci sono voluti mesi e la Giunta si è dovuta affidare a una società specializzata. Per ora il conto si è fermato a circa 13mila beni, tra edifici e terreni, a cui si devono aggiungere altre 5mila proprietà del demanio idrico. Il valore supera il miliardo di euro.
FONDI D'INVESTIMENTO Una delle novità più importanti della delibera che la Giunta ha varato all'inizio di agosto e che potrebbe trasformarsi in legge entro il prossimo febbraio è la possibilità di affidare la gestione di una parte degli immobili regionali a fondi d'investimento, aperti anche a soci privati. «La Cassa depositi e prestiti usa già questo sistema», spiega l'assessore agli Enti locali e Patrimonio Cristiano Erriu. «Se c'è un palazzo inutilizzato, viene conferito al fondo immobiliare, che ne diventa proprietario e lo gestisce, magari dopo una ristrutturazione. Gli edifici possono essere affittati, venduti e utilizzati per attrarre fondi internazionali».
TURISMO Il disegno di legge prevede anche la possibilità di concedere a titolo gratuito alcuni immobili per dare una spinta all'industria del turismo e all'imprenditoria giovanile. L'obiettivo è di promuovere «circuiti di eccellenza» e favorire la realizzazione di «percorsi pedonali, ciclabili, equestri, mototuristici, fluviali e ferroviari» e di dare in concessione «le case cantoniere, i caselli e le stazioni ferroviarie o marittime, le fortificazioni e i fari». La proprietà rimarrà pubblica e verranno acquisite tutte «eventuali migliorie». L'importante è che le imprese siano «costituite in prevalenza da soggetti fino a quaranta anni».
I FARI Della trasformazione dei fari in strutture ricettive di lusso si parla da tempo. Un'operazione del genere interessa anche allo chef Carlo Cracco, che qualche mese fa ha costituito a Cagliari una società proprio con questo obiettivo. Ma la legge regionale, che deve ancora essere approvata dal Consiglio, non basta. Perché i fari sono quasi tutti in zone H, quelle di salvaguardia ambientale. «Per pubblicare i bandi c'è bisogno di una variante urbanistica. I Comuni dunque devono sposare questo progetto. In alcuni casi però le amministrazioni sono stranamente silenti o addirittura contrarie. Le gare fatte i precedenza sono ferme proprio perché le varianti non sono state portate a termine», dice l'assessore Erriu.
SDEMANIALIZZAZIONE Viene definita anche la procedura per sdemanializzare i beni inutilizzati che appartengono alla Regione. Le vecchie caserme militari, ad esempio. In questo caso «chiunque abbia interesse», dice l'articolo 14 del disegno di legge, può presentare «un'istanza di sdemanializzazione finalizzata all'acquisto». In attesa c'è il fondo cinese Fosun. I rappresentanti avrebbero già mostrato interesse alla Giunta. Nel mirino ci sarebbero le strutture militari dismesse in punti strategici dell'Isola: dalla caserma Ederle di Calamosca all'arsenale della Maddalena, o l'ex scuola della polizia a cavallo della foresta Burgos. «Non voglio entrare nel merito di questa o quella proposta», chiude l'assessore agli Enti locali, «Non voglio entrare nel merito di questa o quella proposta. Sarà predisposto un piano annuale in cui verranno inseriti i beni da vendere o da valorizzare in altro modo. La cosa importante è che per la prima volta si stia proponendo una legge organica sulla materia».
Michele Ruffi