SCALETTE SANTA CHIARA.
L'assessora Cilloccu replica: «Tutti rispettino le regole» Movida, decibel e sanzioni
I gestori: «Serve una deroga»
«Non capiamo il motivo di questa sanzione per di più a distanza di un anno dalla presunta violazione. Così non se ne esce: bisogna che si decida se vogliamo essere una città turistica o no, perché non si può volere la botte piena e la moglie ubriaca». Così Pietro Damu, titolare del Mojito, una delle ultime “vittime” dell'infinita guerra dei decibel nel cuore della movida cagliaritana.
LE SANZIONI Dal 15 settembre dovrà eliminare per un mese i tavolini esterni, ottemperando alla sanzione applicata dal Comune dopo i rilievi fonometrici eseguiti un anno fa alle Scalette Santa Chiara dall'Arpas. Stessa sorte per altri due locali vicini, il Grains e il Caffè dell'Elfo. «Sicuramente faremo ricorso - aggiunge Damu - e cercheremo comunque di far spostare la sanzione in periodi dove c'è meno lavoro. Così però non si può andare avanti. Questa vicenda ci è già costata seimila euro tra legali e controperizie. Il Comune dovrebbe fare un decreto ad hoc per i tre mesi estivi derogando ai limiti consueti, anni fa qua non c'era niente e i cagliaritani si lamentavano, oggi il turismo sta crescendo ma serve un atteggiamento diverso».
IL COMUNE L'assessora alle attività produttive Marzia Cilloccu chiude però a ogni deroga. «Non lo consente la legge», spiega per poi precisare che «l'ordinanza era un atto dovuto in seguito a quanto ci è stato comunicato dall'Arpas deputata a eseguire i rilievi fonometrici». La mano però è sempre tesa: «I colloqui coi gestori dei locali sono continui e anche in questo caso abbiamo fatto il possibile per limitare le conseguenze negative per i concessionari - prosegue -. Abbiamo finalmente un regolamento che è stato condiviso con tutti e ha messo ordine dando regole chiare. Il rispetto degli spazi delle concessioni è fondamentale anche per evitare l'inquinamento acustico, perché se invece di 15 tavolini se ne mettono 30 è diverso. Serve però anche un'assunzione di responsabilità collettiva da parte degli operatori, la città turistica la vogliamo tutti ma dentro le regole e nel rispetto anche dei residenti. Il piano di risanamento acustico del centro storico è già in Consiglio: quando sarà approvato, spero presto, sono sicura che le cose andranno meglio».
IL COMITATO Enrico Marras, presidente del comitato “Rumore, no grazie”, liquida invece le sanzioni parlando di «interventi inutili e tardivi». «Per tutte le segnalazioni dell'Arpas a partire dal 2013 e 2014 - accusa - non è stato preso alcun provvedimento. Noi abbiamo sempre chiesto il rispetto delle norme a tutela della salute dei cittadini e dell'ambiente. Restiamo in attesa mentre l'inquinamento acustico continua a perseguitarci».
Massimo Ledda