Nel 2017 il 2,1% in più: peggio solo la Puglia. L'Anci: colpa dei tagli ai Comuni
E nell'Isola cresce anche il peso delle tasse locali Tra addizionali Irpef, Tari e imposte sulla casa e sull'auto, ogni sardo paga in media 1.526 euro: in Sardegna il fisco locale incide meno che nel resto del Paese (media di 1.672 euro a famiglia), ma, dopo la Puglia, nel 2017 è cresciuto più che altrove. La fotografia scattata dal Sole 24 Ore, con la lente rivolta al cumulo del prelievo regionale, comunale e provinciale, colloca l'Isola al secondo posto in Italia per crescita delle imposte locali: +2,1% nel 2017 rispetto all'anno precedente.
La regione in cui si registra il maggior incremento, come detto, è la Puglia con il +3,2%. Dopo la Sardegna c'è la Calabria con +1,9%, quindi l'Abruzzo con +1%. A seguire tutte le altre regioni dove l'incremento è nell'ordine dello zero virgola. «L'analisi rivela, senza dubbio, ciò che Anci Sardegna sta denunciando da diversi anni», spiega Emiliano Deiana, presidente regionale dell'associazione nazionale che rappresenta i Comuni italiani. «I tagli subiti dagli enti locali sardi, -74% nel periodo 2009-2014, si sono tradotti in aumento della pressione fiscale locale o in taglio dei servizi», aggiunge.
Nel confronto con il 2015 in tutta Italia le tasse locali sono diminuite in maniera sensibile: -15,7% a livello nazionale, -7,5% in Sardegna. Ma nonostante questo la pressione fiscale è cresciuta: «Riteniamo che l'aumento della pressione fiscale abbia interessato maggiormente i Comuni medio-grandi poiché sono quelli che hanno subito tagli di trasferimenti erariali che variano fra il 70 e l'80% nel periodo di riferimento», spiega ancora Deiana. «I Comuni più piccoli, invece, che hanno subìto danni più contenuti, sono riusciti a mantenere la pressione fiscale a livelli accettabili», aggiunge.
Discorso un po' diverso se si guarda ai valori assoluti e a quanto incide il fisco locale sul reddito familiare medio. Nonostante l'alleggerimento dell'ultimo biennio, le imposte decentrate gravano per il 3,5% del reddito. «C'è un'altra cosa che incide enormemente», conclude il presidente regionale dell'Anci. «I costi dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti sono completamente caricati sui cittadini per quanto concerne la Tari. In particolare i costi di smaltimento sono molto onerosi e variano da impianto a impianto, senza tenere conto neanche delle differenze degli oneri di trasporto». (ma. mad.)