POETTO.
Denunciato un crollo fino al 20 per cento, pochi parlano di crescita
Piove e calano gli affari I temporali quotidiani creano gravi problemi ai baretti
Caldo e sole a picco la mattina, nuvole e pioggia nel pomeriggio. La strana estate cagliaritana complica i piani di chi lavora e fa profitto grazie a bagnanti e turisti. Si riduce il numero di ore nelle quali è possibile stare in spiaggia, diminuiscono le presenze e di conseguenza gli introiti degli imprenditori che gestiscono la ventina di baretti tra la prima fermata e l'ospedale Marino. «A Ferragosto il calo è stato del 20 per cento», sottolineano al Nilo. «Per stare stretti», confermano al Corto Maltese. Qualcuno invece (la minima parte) è di parere contrario e sostiene di aver aumentato gli incassi rispetto al 2017. «Del 25 per cento», assicurano all'Oasi. «Lavoro più dell'anno scorso», aggiungono alla sesta Area.
NUVOLE Giusto per ribadire la tendenza 2018, la pioggia è caduta abbondante anche ieri quando, passate le 16, le nuvole hanno cominciato a coprire il Poetto e a scaricare il proprio contenuto a terra spingendo un numero consistente di bagnanti a fuggire. Era accaduto anche il 14 e il 15. Episodi identici ad altri avvenuti in città e che rendono bene l'idea di un'estate complicata. Certamente diversa da quelle più recenti.
IL CALO Così, nonostante ieri il litorale fosse pieno già di primo mattino, ben pochi titolari o dipendenti al lavoro nei chioschi si sono detti soddisfatti dell'andamento degli affari. La costante frequenza dei temporali «ha influito parecchio», confermano all'Otium: «L'anno scorso non è piovuto, questa stagione invece è andata male». Tesi condivisa dal “vicino”, Le Palmette, dove Fabrizio da dietro la cassa sostiene di «non ricordare» un periodo simile «da quando ci sono io», cioè quattro anni: «Praticamente non c'è stata primavera e abbiamo avuto belle giornate solo la mattina. Si lavora meno, poco da dire». Stessa opinione al Twist, quarta fermata, dove Donatella Marongiu conferma «il calo», parla di bizze meteo che «capitano, magari ogni 4 o 5 anni», e però in effetti «in questa estate il problema è più marcato, mai viste giornate così nuvolose». Però è inutile fasciarsi la testa: «Ci stanno stagioni così».
I PARCHEGGI All'incertezza meteo andrebbe aggiunto l'obbligo di pagare i parcheggi a ridosso dell'ippodromo, novità «introdotta a luglio e che ha avuto come conseguenza un ulteriore calo delle presenze», sostiene Gabriele Amelio del Nilo: «Pochi si fermano per le colazioni o per pranzo, perché la spesa diventerebbe doppia». Il calo ha toccato «il 20 per cento» rispetto all'estate precedente. Che la necessità di prendere un ticket per l'auto abbia accentuato i problemi «è fuor di dubbio» anche per Cenzo Franceschi del Corto Maltese, «da 30 anni» al lavoro sulla spiaggia: «Delle ultime 5 stagioni questa è la peggiore sinora. Abbiamo avuto una riduzione almeno del 20 per cento, per rimanere stretti. In tutti gli orari: mattina e sera. Dalle 18 la sosta è libera, ma i posti per le macchine comunque non bastano».
IN CONTROTENDENZA Qualcuno però è di parere diverso. Numeri alla mano, all'Oasi «siamo cresciuti del 25 per cento rispetto al 2017», sostengono Luciano Spiga e i colleghi Samuele e Silvana, «è andata bene. Se piove non si fa il bagno ma la ristorazione resta in piedi. È fondamentale creare una buona squadra in primavera». Anche alla Lanterna Rossa «nessun problema», e al Malibù il volume di affari «è invariato», sostiene Sandra Argiolas, che critica piuttosto «questo tipo di chioschi, troppo caldi e senza magazzino». In crescita anche la Sesta Area: «Lavoro più dell'anno scorso», spiega Efisio Lai, «piove un'ora e poi torna il caldo. Con l'acqua hanno avuto più problemi a Pirri».
Andrea Manunza