Rassegna Stampa

L'Unità

Successo della mostra aperta al pubblico sino a fine mese Un'estate tra i musei: il '68 a Palazzo di

Fonte: L'Unità
17 agosto 2018

Successo della mostra aperta al pubblico sino a fine mese Un'estate tra i musei:
il '68 a Palazzo di Città

È un'estate che vede protagonisti i musei civici di Cagliari. In questi giorni è in corso, e potrà essere visitata sino alla fine del mese, la mostra esposta al Palazzo di Città “'68 - Materiali per un museo progressivo”, il nuovo progetto dei musei civici di Cagliari che vede la luce nell'ambito del festival CagliariPaesaggio dell'assessorato comunale alla Cultura.
I curatori della mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione di Sardegna, sono la direttrice del musei civici di Cagliari Paola Mura e Ugo Ugo, ex direttore della galleria comunale d'arte moderna. Il loro obiettivo è quello di far rivivere, a cinquant'anni di distanza, le opere artistiche e culturali della città degli anni Sessanta-Settanta, riproponendo al pubblico le innovative esperienze che resero possibile costituire in città una tra le più complete collezioni d'arte contemporanea in Italia.
Oltre alla mostra al Palazzo di Città, in piazza Palazzo, i visitatori potranno ammirare (sino al 2 settembre) un particolare allestimento di materiali sonori sperimentali, ispirato alle opere esposte: una installazione sonora interattiva che si chiama “Spazio memory”, a cura dell'associazione SpazioMusica, ospitata nelle antiche cave utilizzate come rifugio antiaerei nella seconda guerra mondiale e diventate ora sede del Cartec, prolungamento della Galleria comunale d'arte dei Giardini pubblici, dove oggi viene ospitata la biglietteria.
A fine estate ci sarà un ulteriore omaggio ai movimenti artistici ribelli di quegli anni, con un'esposizione dedicata al Gruppo Transazionale, costituito nel 1966 da Ermanno Leinardi, Tonino Casula, Italo Utzeri e Ugo Ugo. Ottobre sarà il mese dedicato ai temi politici, con la mostra che verrà ospitata sempre al CArtec, “Vietato Vietare”, curata da Melania Gazzotti e riferita ai cambiamenti socio-culturali tra il 1968 e il 1977.