Di Marcello Roberto Marchi 12 agosto 2018
Decidere di cambiare il senso di marcia di Via Caprera, non più a scendere, ma a salire, da Viale Trieste al Corso Vittorio Emanule, è certamente una decisione saggia. Soprattutto perchè il tratto del Corso che è fuori dalla zona pedonale, dal Portico Palabanda a Viale Merello e le altre via circostanti ( Via Tigellio, Via Carbonazzi, Via Portoscalas, Viale Sant’Ignazio da Laconi, Via Azuni) non erano più raggiungibili, se non a prezzo di lunghi e defatiganti giri, sia per i mezzi privati che per quelli pubblici, Taxi , veicoli della Nettezza Urbana e ambulanze.
L’Ordinanza n.1684 del 25 luglio scorso del Dirigente del Servizio Mobilità, preso atto che una parte del quartiere Stampace Alto è di fatto isolato e raggiungibile solo tramite Via Palabanda e un tratto di Via Carloforte, peraltro limitatamente a certi orari dato che è ZTL, ha stabilito di modificare, appunto, il senso di marcia in Via Caprera, ora percorribile solo da Viale Trieste al Corso e consente così, come si legge testualmente nel provvedimento, ” consente ai veicoli privati ed ai veicoli del trasporto pubblico locale urbano ( Taxi e CTM) di migliorare i collegamenti, appunto, con il Corso e le altre vie collegate.Sono rimasti, però, all’angolo con il Viale Trieste i cartelli indicanti che la via Caprera era una ZTL.E’ evidente che andrebbero rimossi, per evitare equivoci. Il permanere della disciplina della ZTL sarebbe un controsenso, viste le motivazioni che hanno indotto ad adottare l’Ordinanza del 25 luglio per facilitare e regolare meglio il traffico veicolare urbano.
Marcello Roberto Marchi