Da Ansa News - 7 agosto 2018
Un muggine putrefatto sulla banchina del porticciolo di Su Siccu. “Guarda – dice un bambino al padre – ha la bocca aperta”. Il papà porta subito via il figlio perché ha paura che lo tocchi. E perché l’aria sta diventando pesante. La puzza ormai si sente sino al parcheggio perché di pesci morti in acqua, ma anche nei moli e nella spiaggetta, ce ne sono a decine. I canoisti continuano l’allenamento colpendo con i remi un pesce a destra e uno a sinistra. Ma lo spettacolo è quello che è.
Nessuno, però, interviene per spazzare via sporcizia e puzza dopo la moria provocata dalla mancanza di ossigeno nell’acqua per un effetto combinato di caldo torrido, la vicinanza del canale di Terramaini e il nubifragio di sabato scorso su Cagliari. Il problema? Non si sa chi debba occuparsene. L’Autorità portuale? “Ci stiamo attivando per trovare una soluzione – spiega il presidente Massimo Deiana – ma non è una nostra competenza”.
Anche perché, precisa il numero uno dell’Authority, il problema è più generale e non coinvolge solo il mare, ma anche l’acqua dolce del canale di Terramaini. La Capitaneria fa sapere di avere già dato comunicazione dello stato di degrado di acque e banchine a tutti gli enti interessati. E allora, si chiede un diportista che guarda sconsolato il mare pieno di pesci mori, chi deve intervenire? “Qui – racconta – non si è visto ancora nessuno”.
Regione? Comune? Difficile comprendere se le competenze siano le loro. O se possano essere autorizzati a fare il primo passo. Con la situazione normativa che cambia se il pesce è in acqua o in banchina. O se è appena morto o morto da qualche giorno e quindi può causare inquinamento. Qualcuno dice anche che ci penserà il Padreterno. O meglio la natura: i pesci adesso a galla scenderanno nel fondale salvando in qualche modo vista e olfatto. E immagine. Sì, ma molti pesci sono finiti nei moli. Accanto a bottiglie di plastica che sino a stamattina non erano state portate via. Altri invece sono finiti nella spiaggetta accanto all’ingresso del porticciolo, proprio dove inizia la passeggiata verso il molo Ichnusa: quelli, se qualcuno non li porta via, in fondo al mare da soli non ci vanno di sicuro.