MONTE CLARO. Tutti d'accordo sulla demolizione. Nel parco non c'è più un punto di ristoro
Il sindaco vorrebbe abbatterlo ma quasi certamente è vincolato
Un polmone verde nascosto dietro un muro grigio. Solo chi abita ai piani alti di via Cadello e dintorni può godersi il parco di Monte Claro, ai pedoni e agli automobilisti spetta solo la vista del recinto fatiscente. Quando il sindaco Mariano Delogu è riuscito a far sparire il muro che separava via Roma dal porto, Cagliari si è riscoperta città di mare.
L'INCOGNITA DEI VINCOLI La volontà politica c'è ed è bipartisan, ma ci potrebbe essere un intoppo non previsto. «Avevamo già fatto qualche verifica e dovrebbe esser vincolato», ammette il sindaco metropolitano Massimo Zedda. Quel muro non piace a nessuno, ma non sarà facile farlo sparire. «Avevamo intenzione di aprire anche la parte bassa, dove ci sono gli uffici della Città metropolitana ci sono anche l'asilo e un parchetto che vengono tenuti nascosti da quel muro», conferma Fabrizio Rodin, che della Città metropolitana è vicesindaco, «è emerso che sembrerebbe esserci un vincolo, ma potrebbe esserci la possibilità di creare almeno dei varchi». Quel tratto finale di via Cadello è il peggiore perché la strada, pur essendo circondata dal verde, scorre in mezzo a due grandi muri: di fronte a quello del parco della Città metropolitana ce n'è un altro che nasconde le grandi aree verdi del Seminario. Intervenire sotto Monte Claro ed eliminare quella separazione tra il verde e la città, trasformerebbe la qualità della vita non solo di chi abita a Saint-Tropez e dintorni ma delle migliaia di cittadini che ogni giorno passano per la strada tra le mura.
«ABBATTIAMO IL MURO» «Non ho dubbi: butterei giù il muro e metterei una bella inferriata», commenta il consigliere metropolitano Stefano Schirru. «Bisogna consegnarlo alla città, ma deve restare recintato. Come diceva il sindaco di New York Rudolph Giuliani “Dopo una certa ora al parco le persone perbene non ci fanno nulla” - aggiunge - ma bisogna rendere il parco visibile cambiando radicalmente quel pezzo di città».
NIENTE RISTORO Con le alte temperature di questi giorni c'è chi sceglie il parco per cercare un po' di fresco, ma chi va a Monte Claro e ha sete può contare solo sulle fontanelle o sul distributore automatico della biblioteca provinciale. Non esiste un punto di ristoro e la struttura col piazzale e il laghetto che in passato ha ospitato ristorante, bar e gelateria ormai è inutilizzata. O, peggio, viene usata solo ogni tanto come sala conferenze. «Stiamo predisponendo i bandi per i servizi all'interno, che comprenderanno anche bar e punti ristoro», assicura Massimo Zedda dopo che il parco è passato dalla scomparsa Provincia all'attuale Città metropolitana.
PARCO DELLA MOBILITÀ «Ci saranno due punti di ristoro perché sono molto importanti in un parco così grande e frequentato», conferma il consigliere metropolitano Fabrizio Marcello, delegato alla Mobilità «ci sono 250 mila euro per realizzare una pista ciclabile interna e sistemare le aree intorno alla biblioteca». Marcello ha progetti anche per il futuro. «A settembre chiuderemo lì la settimana della mobilità sostenibile - conclude - sogno che Monte Claro diventi un parco della mobilità, la pista ciclabile sarà collegata a tutte le direttrici che collegheranno tutti i centri della Città metropolitana».
Marcello Zasso