Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'esercito dei sindaci sardi: «Tagli assurdi, pronti a reagire»

Fonte: L'Unione Sarda
31 luglio 2018

GHILARZA. La riunione con le commissioni. Zedda: «Una Regione più incisiva»

 

 

 

Sardegna in grande difficoltà. Lo Stato toglie soldi ai Comuni e alla Regione: giusto per capire, sette anni fa nelle casse di viale Trento arrivavano 450 milioni, adesso a malapena i milioni sono 50. I conti non tornano e i sindaci (120 su 375, assenti gli amministratori 5Stelle) convocati a Ghilarza dall'Associazione dei Comuni con le commissioni regionali che si occupano di autonomia e di finanze, puntano i cannoni diplomatici caricati di rabbia su Montecitorio.
LA PROTESTA «Siamo trattati peggio delle altre regioni», è stato il coro, dal presidente dell'Anci Emiliano Deiana, ai due presidenti delle commissioni regionali Francesco Agus e Franco Sabatini. Si punta su un dossier sulla situazione dei Comuni e il conseguente piano di battaglia dopo un passaggio ufficiale in Consiglio regionale. «Lo Stato trattiene alla Regione 680 milioni all'anno. Così diventa difficile parlare di sviluppo. I tagli sono diventati insopportabili, bisogna reagire». Antonello Figus, sindaco di Santa Giusta, puntualizza: «Di queste cose ne stiamo parlando da anni, senza arrivare a chiudere». Meglio tardi che mai per Pietro Arca, sindaco di Sorradile, Andrea Santucciu di Marrubiu, Manuela Pintus di Arborea. Ognuno con i suoi problemi, compreso Andrea Soddu, Nuoro, che si porta dietro 67 milioni di vecchi debiti e che non sa come uscirne.
IL BRACCIO DI FERRO Il consigliere regionale Franco Agus, anticipa: «Non ci saranno altri appelli, con lo Stato che ci sottrae due decimi dell'Irpef, 680 milioni e ha dirottato le competenze delle Province. O si chiude adesso o mai più. L'obiettivo resta la regionalizzazione delle finanze». Per Edoardo Tocco, consigliere regionale di Fi, il quadro della finanza locale sarda è drammatico. «Il grido di dolore dei sindaci è molto chiaro, le casse sono sempre più prosciugate da sforbiciate senza logica». Emiliano Deiana, presidente dell'Anci, torna sui numeri: «Dal 2005 i Comuni subiscono un taglio da parte dello Stato di 300 milioni all'anno. La Regione di 400 milioni: insopportabile e noi dobbiamo stare con la Regione». A pagarne le spese sono i sindaci che si trovano i cittadini dietro la porta . «Un mio assessore è stato sbattuto fuori da un locale pubblico per una questione di tasse», ha testimoniato Franco Mura primo cittadino di Nughedu Santa Vittoria. Stefano Delunas, sindaco di Quartu, ha confessato di aver stipulato un'assicurazione per responsabilità civile, anticipando la collega Debora Porrà di Villamassargia: «Gli amministratori stanno peggio degli assistiti».
I FINANZIAMENTI Sulle opere cofinanziate dai Comuni le critiche sono state feroci: «Una fiction», è stato il sigillo di Emiliano Deiana. Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, dopo un accenno alla nomina dell'amministratore Garau di Abbanoa («macché lobby, i sindaci hanno scelto liberamente»), ha chiesto una Regione più incisiva: e a chi dice no al piano energetico ricorda che i sardi sopportano un maggior onere di 400 milioni all'anno. «Dicono no al piano, bene: ci diano i 400 milioni». A breve la Sardegna busserà a danari, se la risposta sarà bastoni, tutti a Roma.
Antonio Masala