Rassegna Stampa

Il Sardegna

Chioschi, sospetti sulle licenze via all'inchiesta su tutto il Poetto

Fonte: Il Sardegna
20 luglio 2009

Procura. Dopo i dieci ristoranti di ricci finiti sotto sequestro controlli di Nas e polizia giudiziaria sui “baretti”

Si parte dalla Bussola verso Marina Piccola: ai raggi X fenomeni di “espansione” graduale

Elena Laudante elena.laudante@epolis.sm ¦

Chioschi storici, patrimonio della città, ma forse cresciuti oltre misura e oltre licenza. È il sospetto che muove la procura della Repubblica, in questi giorni impegnata in un'inchiesta che rischia di deflagrare come una bomba, se dovesse arrivare allo stesso risultato di quella sui “ricciai”. Uomini del Nucleo antisofisticazione dei carabinieri e agenti di polizia giudiziaria stanno verificando giorno dopo giorno le licenze, le autorizzazioni, insomma i titoli che i baretti del Poetto hanno per stare lì, come eredità dei vecchi casotti. Un'attività preliminare scattata dal sequestro dei sette chioschi di Quartu e poi dai tre di Cagliari, anche se in quel caso si trattava di locali specializzati nella vendita di ricci. Da quei controlli sarebbero emerse situazioni talmente paradossali sotto il profilo delle violazioni normative da costringere il sostituto procuratore Gaetano Porcu ad estendere gli accertamenti a tutta la spiaggia. Ieri mattina, gli investigatori hanno fatto l'ultimo sopralluogo, a metà del litorale cagliaritano, in vista di completare l'attività nell'arco dell'estate: tutti i 21 bar, dalla Bussola a Marina Piccola, ristoranti compresi. Finora il fascicolo del pm Porcu è senza ipotesi di reato in un'indagine molto vasta per intuirne fin d'ora gli sviluppi. L'ipotesi iniziale è quella di presunte violazioni urbanistiche, ma non si deve escludere alcuna possibilità perché ognuno, ogni singolo chiosco, ha una storia diversa dagli altri. Non c'è dubbio sul fatto che abbiano la concessione demaniale, l'autorizzazione dallo Stato, insomma, per occupare un bene pubblico in maniera permanente con ombrelloni, servizi ai disabili, sdraio e un baretto. Sul resto ci sono molte perlessità. Semplicemente perché dalla scomparsa dei casotti, l'unica forma di regolamentazione urbanistica risale al 1988, con le prime licenze e le autorizzazioni sanitarie. Da quell'anno non è chiaro chi e come abbia potuto espandersi sulla sabbia, seppur con strutture amovibili. Sotto il profilo urbanistico, quella è un'area di massima tutela, anche secondo il Piano urbanistico comunale. Che avrebbe dovuto “specializzarsi” attraverso il Piano urbanistico del litorale (Pul) che però si è scontrato con le norme attuative del Ppr. In attesa di regole più blande promesse dal nuovo governo regionale, il Comune lo ha praticamente congelato dopo il passaggio in Giunta. Ma intanto qualche chiosco è spuntato, forse con concessioni pre- Ppr. ¦


I dati

Il Pul ¦
¦ Il Piano urbanistico del Litorale dovrebbe regolamentare interventi edilizi ma anche rispetto a salvaguardia e distanze.

Niente salvaguardia ¦
¦ Il consigliere comunale Andrea Scano (Pd) aveva chiesto di inserire nel Pul norme anti-erosione, che però il Comune ha ignorato.