Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

L'incubo-cani dentro il parco I randagi danneggiano l'ecosistema e spaventano i visitatori

Fonte: L'Unione Sarda
25 luglio 2018

Test sul campo dopo la recente aggressione di una bimba di sei anni ferita al viso dai morsi

L'incubo-cani dentro il parco I randagi danneggiano l'ecosistema e spaventano i visitatori

«Gli animali domestici sono ammessi, ma al guinzaglio, e quelli di grossa taglia devono essere dotati di museruola». Recita così il regolamento di accesso alle aree libere del parco di Molentargius. A pochi giorni dall'incidente avvenuto alla bambina di sei anni, azzannata al viso da un cane nell'area giochi di Quartu, è ancora difficile stabilire responsabilità e colpe. La piccola sta meglio e ha lasciato l'ospedale, ma ancora non è chiaro se il cane che l'ha aggredita sia un randagio, o se il suo gesto sia stato causato dalla disattenzione di un eventuale padrone. Certo è che il randagismo all'interno del parco è un problema che viene denunciato periodicamente e che non trova facili soluzioni, nonostante i controlli da parte della vigilanza ambientale della Polizia municipale di Cagliari e Quartu.
LA RISERVA NATURALE È gestita da una cooperativa privata, l'Ente Parco, che non ha abbastanza personale per monitorare costantemente l'immensa area verde: 1600 ettari che si estendono da Cagliari a Quartu. Ad essere in pericolo non sono solo le famiglie e i bambini che quotidianamente usufruiscono delle aree giochi, e i numerosi sportivi che attraversano il percorso sportivo, ma anche la moltitudine di specie animali e vegetali che popolano in particolare l'area protetta. «I cani, se lasciati liberi, sono tra le principali cause di disturbo per gli uccelli selvatici, perché essendo degli animali predatori causano forte stress alle varie specie»: il sito ufficiale del parco dedica un'intera pagina a questo problema e, in caso di avvistamento, invita caldamente tutti gli utenti a contattare la Guardia Forestale. Tanta l'attenzione riservata da parte del personale alla salvaguardia dell'habitat naturale dei fenicotteri e delle varietà di uccelli, rettili e anfibi. Altrettanta cura è dedicata alla pulizia della zona, e al rispetto del silenzio e dei colori dell'ambiente: il regolamento consiglia infatti l'utilizzo di capi d'abbigliamento sportivi e mimetici per non spaventare gli animali. Le aree più sensibili hanno inoltre un accesso limitato, consentito soltanto agli addetti ai lavori e al tour guidato eco-safari, che per 15 euro permette di esplorare il parco nella sua interezza a bordo di un minibus elettrico con dotazione di binocoli. Le zone libere, invece, possono essere visitate a piedi o in bici gratuitamente, ma è possibile anche noleggiare le biciclette all'Edificio Sali Scelti, fare sport o organizzare percorsi di birdwatching guidati, limitati al rispetto dell'ecosistema.
VERIFICA SUL CAMPO Se ispezionare ogni angolo del parco è impossibile, il test in una mattina assolata viene condotto nelle zone principali. Sarà che dopo l'aggressione della bimba sono stati intensificati i controlli, di sicuro non c'è traccia di cani liberi. Ci si deve affidare ai racconti dei visitatori, alcuni frequentano quotidianamente Molentargius. Tutti concordano su un punto: è raro trovarli senza guinzaglio mentre scorrazzano nella zona, sicuramente avviene molto meno di frequente rispetto ad alcuni anni fa. Le poche volte che accade però si verificano fatti estremamente spiacevoli, l'ultimo è cronaca di pochi giorni fa. C'è un altro dettaglio: spesso quelli che gironzolano liberi non sono randagi, specialmente se, come in quest'ultimo caso, non viene trovato alcun branco al seguito. Significa che qualche padrone ha incautamente tolto il guinzaglio al proprio cane. Il randagismo è comunque un fenomeno molto difficile da controllare, negli anni il parco si è fatto promotore di iniziative per arginarlo con campagne di sensibilizzazione contro l'abbandono e fornendo utili consigli su come affrontare un'emergenza. Importante anche la collaborazione con il Corpo forestale e di vigilanza ambientale, che si occupa dell'individuazione dei cani privi di microchip e del loro ingresso in canile. Basterà a eliminare il problema?
Sara Piras