Rassegna Stampa

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Movida: innalzato il livello di rumore consentito nelle strade delcentro, si arriva a 60 decibel

Fonte: web cagliaripad.it
20 luglio 2018

Movida: innalzato il livello di rumore consentito nelle strade delcentro, si arriva a 60 decibel
 

Finalmente Marina e Stampace avranno la dignità di affacciarsi su una lunga, larga e scorrevole autostrada. Considerato che in Sardegna di autostrade non c’è traccia, per Marina e Stampace l’evento potrebbe persino essere assunto a “dignità” di confronto con altri quartieri.

La notizia, che sembra una scelleratezza dal sen fuggita, ha invece un fondamento tragico e preoccupante per le conseguenze nefaste e deleterie che annuncia per la salute e la vita dei residenti. Già gravemente colpiti per le condizioni in cui sono costretti a vivere da anni.
Per svelare l’arcano occorre affrontare una lettura per nulla agevole, quella del Piano di Risanamento Acustico.
Costretto il Comune di Cagliari, obtorto collo, a commissionare lo studio onde evitare il commissariamento per inottemperanza a chiari obblighi di legge, i risultati dello studio rivelano un contesto di inquinamento acustico ambientale, in verità già noto, che dilania la vita e la salute delle persone. Nell’indifferenza assoluta e irresponsabile di quanti amministrano la città violando ogni giorno le leggi che dovrebbero applicare.
Gli accertamenti fonometrici hanno messo mirabilmente in luce le cause dell’inquinamento acustico: “La principale sorgente sonora è stata individuata nell’aggregazione di persone, richiamate dalle attività dei locali che offrono servizi ai tavoli all’aperto, atte a conversare e talvolta a schiamazzare all’esterno degli esercizi pubblici. Si tratta di situazioni in cui la tendenza è di parlare ad un livello di emissione medio ‐alto, con conversazione continuativa a piccoli gruppi, in cui due o più persone si alternano senza interruzione. Il fenomeno sonoro complessivo che ne risulta è di un’emissione di livello variabile ma pressoché senza interruzioni”.
Nulla è più chiaro di quanto è stato scritto dalla VDP, la società che ha elaborato il Piano di Risanamento. Ma è proprio questa lucida chiarezza e questa verità incontrovertibile che turba i sonni dei nostri amministratori perché l’abbattimento dei rumori non può avvenire senza incidere profondamente sulla causa certificata: la selva selvaggia di tavoli, sedie e ombrelloni che aggrediscono la salute dei malcapitati residenti.
Arriviamo al dunque: chiamato a scegliere tra la tutela della vita dei bambini, dei malati, degli anziani, delle donne in maternità e la tutela degli allegri, e spesso sguaiati commensali, gli ecologisti del nostro governo civico (sia di tradizione laica che cattolica) non hanno avuto tentennamenti: meglio sacrificare la vita dei più deboli sull’altare di interessi corporativi, quantunque mal coltivati. E così pur di non incidere sulle strade imbandite si è fatto ricorso, con irresponsabilità sconcertante e scarsa dimestichezza con le norme, ad elevare il Livello di rumore massimo ammesso in facciata delle case a 60 dB anche in contesti dove questo Livello non può superare 50 dB. Cioè l’impatto acustico che le famiglie sono chiamate a sopportare è tredici volte più alto di quello attuale! E questo è il Piano che dovrebbe portare nella legalità, oggi violata, i livelli di rumore, garantendo un clima acustico più rispettoso della vita di tutti.
Ma 60 dB non esiste nelle leggi sanitarie che disciplinano la materia: il Livello di rumore massimo consentito di notte è di 55 dB in IV Classe, cioè circa cinque volte inferiore di quello che viene oggi proposto.
Allora cosa si inventano i nostri disinvolti amministratori? Estendono ai quartieri già in criticità acustica, il decreto sulle autostrade (DPR 142/2004 – Disposizioni per il contenimento e la prevenzione dell’inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare). Scegliendo anche in questo caso la soluzione peggiore, quella di 60 dB previsti solo per le vecchie autostrade e per le case più vicine, perché già per quelle un po’ più lontane e per le autostrade costruite dopo il 2004 il Livello di rumore in immissione non può superare i 55 dB.
Quanto questa scelta di “civiltà” sia conforme alle leggi avremo modo di verificarlo in tutte le sedi.
Quindi, in conclusione, la Giunta comunale di Cagliari invita i residenti del Centro storico ad accomodarsi sul ciglio di vecchie autostrade per fare il pieno di inquinamento acustico a scapito della salute e della vita.
E’ roba da non credere.
Intanto per non smentirsi, il Comune di Cagliari sta applicando un Regolamento sulla concessione del suolo pubblico illogico, irrazionale e confusionario che in violazione di legge (leitmotiv che sempre ritorna) implementa ancora di tavoli l’asfalto urbano e questo mentre è in discussione il Piano di Risanamento Acustico che per raggiungere le sue finalità (abbattere l’inquinamento acustico) dovrebbe togliere tanti tavoli quanti sono necessari per riportare il livello illegale di rumore nei limiti di legge.