Da Redazione Cagliaripad - 15 luglio 2018
Piano risanamento acustico impone di ridurli”
“All’improvviso nelle strade del Centro storico, come funghi dopo una notte di pioggia, sono cresciuti di numero i tavoli per strada e quindi le condizioni “ottimali” per incrementare il livello di inquinamento acustico, da dieci anni tormento e sofferenza dei residenti. A partire dai più deboli”. È la denuncia di Marco Marini, portavoce del comitato Rumore No Grazie.
“Tutto questo – scrive in una nota – è avvenuto negli ultimi giorni in concomitanza con la pubblicazione del Piano di Risanamento Acustico e della Relazione sullo stato acustico della città, elaborati per il Comune di Cagliari dalla VDP srl. Questi documenti mettono in luce uno stato di inquinamento acustico talmente grave, quantunque i rilevamenti fonometrici siano stati fatti nel mese di marzo, da richiedere al Sindaco per legge interventi straordinari e urgenti ancora prima dell’approvazione del Piano di Risanamento. Interventi che il Sindaco non prende, quantunque caldeggiati e sollecitati dai residenti, in coerenza col suo modello di politica ambientale inquinatrice”.
“Da un lato il Piano di Risanamento – spiega Marini – riconosce l’esigenza imprescindibile di ridurre il numero dei tavoli per strada come condizione per abbattere l’inquinamento acustico, dall’altro il Comune, in concomitanza, autorizza l’implementazione dei tavoli col nuovo Regolamento per la concessione del suolo pubblico per ristorazione all’aperto. Autorizzando un’occupazione in eccedenza del 15 per cento (6 mq) rispetto alla superficie concessa (40 mq) nonostante questa debba essere “fisicamente individuata con tracciature al suolo” proprio per evitare i frequenti abusi e le eccedenze. E questo nonostante che nel centro storico la superficie concessa “non può essere comunque superiore a 40 mq”. Un pasticcio e una contraddizione che mettono in luce la confusione che regna negli Uffici del Comune: a monte l’Assessorato alle attività produttive alimenta la selva di sedie, tavoli e ombrelloni nella più sconcertante illegalità, a valle l’Assessorato all’Urbanistica che, stritolato dalle adempienze imposte dalla legge, si affanna, quantunque con poco costrutto, a stabilire quanti tavoli occorre togliere dalle strade per riportare il livello di rumore nei limiti massimi ammessi dal Piano Acustico Comunale e dalla legge. Piano che si presenta come figlio illegittimo di una classe politica confusionaria che dopo averlo messo al mondo lo ha abbandonato al suo destino e si rifiuta di riconoscerlo e applicarlo”.
“Alla base del disordine politico e amministrativo – conclude la nota – si colgono però strani comportamenti interessati a prevenire gli effetti del Piano di Risanamento Acustico creando una situazione di fatto prima che l’importante strumento di lotta all’inquinamento acustico veda la luce spazzando via tutti i tavoli in eccesso. Con buona pace delle vittime dell’inquinamento acustico ambientale alle quali ogni giorno si tolgono brandelli di salute e di vita. Il Sindaco, intanto, assiste inerme allo spettacolo delle confusioni delle sue Assessore: Francesca Ghirra e Marzia Cilloccu. Peccato che il conto salato di tanto disordine lo paghi la città”.
Piano risanamento acustico impone di ridurli”