Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Il centrosinistra corteggia Zedda «Sarebbe un candidato forte». Ma la coalizione è in alto mare

Fonte: L'Unione Sarda
9 luglio 2018

GRANDI MANOVRE.

Mentre Maninchedda rompe gli schemi e punta alla convergenza nazionale

Il centrosinistra corteggia Zedda «Sarebbe un candidato forte». Ma la coalizione è in alto mare

Il centrosinistra dovrà affrontare una strada in salita per arrivare al traguardo delle elezioni regionali. La coalizione è tutta da costruire e ancora non è sicuro quali forze politiche ne faranno parte. Pesa, inoltre, la situazione del Partito democratico che fatica a liberarsi dalle scorie delle battaglie interne. In questo scenario spuntano i primi nomi per una candidatura alla presidenza della Regione, tra i quali quello del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. Il sindaco di Cagliari è considerato, da molti, l'unico in grado di cambiare un destino che, stando ai sondaggi, sembra segnato.
LE IPOTESI Fare i nomi prima di avere la squadra a disposizione è un'operazione ardua. Il centrosinistra, allo stato attuale, non è in grado di fornire il kit della vittoria a nessun candidato, nemmeno a quello che potrebbe incarnare consenso e unità della coalizione. Oltre il nome di Zedda, si fa da tempo quello del segretario del Partito dei sardi, Paolo Maninchedda, che potrebbe guidare una coalizione diversa, non più aderente ai vecchi schemi di centrosinistra e centrodestra, ma votata alla “convergenza nazionale”. Non è escluso che anche l'eurodeputato del Pd, Renato Soru, possa pensare a un ritorno alla guida della Regione. Se alle prossime elezioni regionali si farà ritorno agli schemi consueti, è quasi certo che alla scelta del candidato si arriverà con le primarie.
IN STALLO La vittoria di Mauro Usai, candidato del Partito democratico, alle amministrative di Iglesias ha restituito un minimo di vigore ai dem. Ma questo non è sufficiente a superare le difficoltà e riprendere l'appeal con gli elettori. Lunedì sera, con tutta probabilità, ci sarà un nuovo segretario, Emanuele Cani, che avrà il compito non solo di far ripartire la macchina dei circoli, ma anche di cominciare a trattare con le altre forze politiche. Stasera l'assemblea nazionale deciderà se avviare la stagione dei congressi a ottobre. Se così fosse, il Pd dovrebbe eleggere un nuovo segretario a tre mesi dalle elezioni, affidandogli l'ultimo miglio di campagna elettorale.
GLI ALLEATI Il Partito dei sardi ha suonato la marcia funebre ai poli consueti. Considerato uno schema solo nazionale, l'idea è che la Sardegna abbia bisogno di una formula diversa. Progetto che ha trovato molte adesioni, più o meno pubbliche, ma le strategie dei partiti non permettono di assumere decisioni ufficiali. Maninchedda è visto da molti come l'uomo in grado di guidare una forza che ribalti il rapporto tra la Sardegna e lo Stato. Rispetto agli altri partiti, il Pds ha dalla sua la libertà di poter parlare con chiunque, a prescindere dallo schieramento (l'unico veto è a razzisti e xenofobi) purché si parli di convergenza nazionale. Cerca di rialzarsi anche “Liberi e Uguali” dopo l'esordio deludente alle elezioni politiche in corsa solitaria. L'esponente di LeU Antonello Licheri ha annunciato che a settembre «i militanti si riuniranno per costruire una nuova soggettività per poi misurare il livello di condivisione e costruire la migliore forma organizzativa per raggiungere gli obiettivi».
«UNIAMOCI» Zedda, ieri sera, ha partecipato, assieme a Mauro Usai, a un incontro a Nuoro, organizzato da “Sardegna più”, corrente del Pd: «La nostra unità non deve emergere solo davanti al pericolo che qualcuno voglia cancellare i diritti fondamentali». Inoltre, nessun esito è scontato tanto che il sindaco di Cagliari cita le elezioni regionali nel Lazio dove «lo stesso giorno, nello stesso momento, l'elettore ha espresso il voto in maniera totalmente diversa tra Parlamento e Regione». Dunque, non esiste un dato cristallizzato e «non è detto che con le persone giuste ci possa essere un voto di consenso verso il centrosinistra».
LE DIFFICOLTÀ In cima alla lista delle condizioni necessarie, per chiunque, ad accettare una candidatura ci deve essere un progetto competitivo per evitare l'effetto kamikaze . Poter contare su una coalizione forte è un tassello fondamentale per giocarsi la corsa a Villa Devoto, in un momento in cui il Movimento 5 Stelle alle politiche ha fatto il pieno di voti e il centrodestra ha aggiunto la dote di Lega-Psd'Az nel proprio bacino di voti.
Matteo Sau