Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I tour? Si fanno sottoterra Visite guidate per scoprire grotte, gallerie e cunicoli

Fonte: L'Unione Sarda
9 luglio 2018

Cresce il fascino dei luoghi nascosti, diventati meta di escursioni in gruppo

I tour? Si fanno sottoterra Visite guidate per scoprire grotte, gallerie e cunicoli 

La curiosità si spinge sottoterra. Laggiù, proprio sotto l'asfalto, si nascondono grotte, cunicoli, ossari e prigioni. Ma anche laghi sotterranei e corsi d'acqua dolce. Meraviglie custodite nel sottosuolo cagliaritano, come la grotta di Su Stiddiu di piazza D'Armi, tra quelle più conosciute ed esplorate, o il cisternone dell'Orto dei cappuccini, tra i primi esempi di cavità artificiale presenti in città e con posto d'onore a Monumenti aperti fin dalla prima edizione.
LA MAPPA Gioielli di una città sotterranea che i cagliaritani stanno scoprendo, grazie alla miriade di visite guidate organizzate nella Cagliari underground da associazioni e gruppi di esperti. Nell'elenco entra a pieno titolo la galleria rifugio don Bosco, 180 metri di corridoio utilizzato dai civili come ricovero antiaereo durante la guerra. Oggi è tra gli ambienti più visitati, meta di tour ma anche location di spettacoli, come spiega Francesco Randaccio, fondatore del gruppo speleologico Specus (25 anni proprio quest'anno) che l'ha in gestione. «Apriamo su richiesta, spesso tramite le guide turistiche», spiega Randaccio, «abbiamo messo a disposizione della città la nostra esperienza e professionalità per contribuire a valorizzare il grande patrimonio ipogeo cagliaritano», anche con corsi sulle tecniche speleologiche e addestramenti ad hoc, per rendere sicura ogni escursione. Per conto del Comune, nel 2010, Specus ha censito un centinaio di cavità artificiali, classificandole una per una, anche sotto il profilo geologico. Cavità che hanno avuto origine dall'attività di scavo dei romani, abili nell'estrarre la pietra, come dimostrano chiaramente «le tracce visibili nella cava delle Cinque colonne in via Vittorio Veneto», dice Randaccio. «Nel corso degli anni le cavità hanno cambiato destinazione d'uso, da cave sono diventate cisterne utilizzate per convogliare l'acqua piovana», spiega il fondatore di Specus. Tra l'altro l'acqua sotterranea è ancora oggi utilizzata per irrigare i giardini della città e ripulire le strade.
TESORI NASCOSTI Cripte, gallerie, cunicoli segreti: la città ne è piena. E nell'itinerario da scoprire non può mancare la grotta S'Avanzada, alle porte di Castello, oltre i giardini pubblici. «Due mesi fa siamo entrati per esplorare i suoi saloni e la caverna di oltre mille metri quadrati: dopo che il nostro video è uscito in rete la grotta è stata murata», dice Marcello Polastri, referente regionale dell'associazione guide turistiche, esploratore di ogni angolo nascosto della città, nonché fondatore di Sardegna sotterranea, web comunity di esperti archeologici, geologici, minerologi. Oggi Polastri organizza escursioni con un tour operator, anche per l'importanza ai fini assicurativi. «Su Cagliari underground non c'è una cabina di regia: una mano ci arriva dall'infopoint del Comune di via Roma ma si dovrebbe arricchire l'offerta turistica anche per i croceristi, oltre che per i cagliaritani che non sanno quali ricchezze si nascondano sotto i nostri piedi».
LE SORPRESE È il caso della fossa di san Guglielmo che ospita, a due passi dall'ex clinica Aresu in via San Giorgio, una chiesa scavata nella roccia. «Nel 2011 - ricorda Polastri - durante la registrazione di un servizio tv abbiamo scoperto migliaia di scheletri umani. Ancora oggi ci si domanda se fossero i morti di un'epidemia di colera oppure i cagliaritani morti sotto i bombardamenti». Tracce di un passato che giace sottoterra. Ma non è morto e sepolto.
Carla Raggio