Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Dai cassonetti al mercatino Nell'immondezza si trovano pure frigoriferi e telefonini funzionanti

Fonte: L'Unione Sarda
9 luglio 2018

RIFIUTI.

L'avvio della raccolta porta a porta procede per singoli quartieri e c'è chi non si abitua

Dai cassonetti al mercatino Nell'immondezza si trovano pure frigoriferi e telefonini funzionanti 

Che cosa gettano i cagliaritani nei rifiuti? «Basta fare una passeggiata, la domenica, in via Po: tante bancarelle offrono oggetti recuperati proprio dai cassonetti o dalle discariche», rispondono dalla De Vizia, la società che cura la raccolta in città. Oggetti che, poi, restano quasi sempre invenduti e finiscono nuovamente nella spazzatura.
LA SITUAZIONE Quando la raccolta porta a porta sarà operativa in tutta la città, spariranno i cassonetti e le mini discariche che si formano intorno a questi contenitori. Ma, intanto, gli incivili colpiscono. E non risparmiano nessun quartiere: negli accessi alla città (gli ingressi da Capoterra ma anche via Dolcetta e, addirittura, il Poetto) si accumulano i rifiuti indifferenziati dei residenti nei paesi limitrofi in cui la raccolta porta a porta si fa da tempo. «Non solo in quei punti», riprendono dalla De Vizia, «ma anche in luoghi come gli ospedali dove lavorano molte persone che abitano fuori Cagliari». Al centro e nei quartieri residenziali, invece, il campionario è molto vario.
I QUARTIERI TURISTICI Alla Marina, per esempio, quartiere ad alta vocazione turistica, già da tempo è in funzione il servizio di raccolta porta a porta per ristoratori e locali. Eppure nei cassonetti compaiono frequentemente le lattine di sugo e quelle in cui viene distribuito il caffè. Tra le stradine nascoste di Villanova, invece, sono i residenti a “inventare” discariche: nell'angolo tra via San Giacomo e vico V San Giovanni, nel tempo, è comparso di tutto, dai materassi ai computer passando per i televisori e, addirittura, per gli pneumatici da auto.
LE ZONE RESIDENZIALI Curioso quello che accade in quartieri come San Benedetto o Genneruxi. Nonostante esista un servizio facilmente contattabile (e gratuito) per il ritiro degli ingombranti, in tanti abbandonano gli oggetti che non servono più in strada. Spesso poltrone e divani, diventati inutili dopo il cambio dell'arredamento. Ma anche capi di vestiario ed elettrodomestici. «In alcuni casi, come è capitato una volta per un piccolo frigorifero, perfettamente funzionanti». Una situazione che, in futuro, quando sarà pienamente operativo il centro per il riuso, è destinata a migliorare. Nel frattempo, questi quartieri sono diventati i luoghi di rifornimento di chi tenta di guadagnare qualche spicciolo nel mercatino domenicale di via Po.
LE PERIFERIE Un capitolo a parte vale per i quartieri periferici, costretti a fare i conti con i rifiuti che arrivano dai centri limitrofi. Fortunatamente gli incivili spesso non brillano per la loro furbizia: recentemente un pizzaiolo di Monserrato aveva pensato bene di scaricare la sua immondezza in un cassonetto di Pirri. Ma, tra i rifiuti, aveva lasciato anche le comande della sera prima. Risalire al responsabile e punirlo è stata un'operazione particolarmente semplice. In quei cassonetti si trova davvero di tutto: qualche tempo fa un intero carico di plastica recuperato in periferia è stato rifiutato dai centri specializzati perché al suo interno c'erano parecchi chili di pasta per pizza.
LE CURIOSITÀ Lampade al neon, vecchi telefonini (ma ancora funzionanti), stampanti e, purtroppo, anche libri: tra quei rifiuti compaiono tantissimi oggetti. E anche giocattoli praticamente nuovi che, invece, potrebbero fare la gioia di bambini meno fortunati. Sono tanti i motivi che portano a gettare tra i rifiuti vecchi oggetti: cambi di gusto nell'arredamento, arrivo sul mercato di modelli più recenti di elettrodomestici o apparecchi elettronici, nuove mode. E anche modifiche della situazione sentimentale. «È accaduto più di una volta di trovare sex toys , i giocattoli per adulti venduti nei sexy shop».
Marcello Cocco