Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

E l'assessore Erriu striglia Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
5 luglio 2018

«Tutti i capoluoghi sardi hanno il piano urbanistico, lì manca ancora l'ufficio specifico»

 

 

 

Non ha senso rinviare ancora la legge urbanistica, perché un riordino delle norme di governo del territorio è necessario. E pensare di rimandare tutto a dopo le elezioni regionali potrebbe suscitare una valutazione negativa proprio da parte dell'elettorato.
È l'avvertimento dell'assessore regionale Cristiano Erriu, a proposito della nuova legge urbanistica: considerazioni affiorate a margine del confronto di ieri con la platea di Confapi, durante la presentazione a Cagliari del rapporto congiunturale sull'economia della Sardegna: i settori produttivi attendono con ansia che la Regione produca una riforma su questi temi, che possono incidere su molte attività, dall'edilizia al turismo.
Ma nell'occasione l'assessore ha anche lanciato una frecciata all'indirizzo del Comune di Cagliari, a proposito della questione del piano urbanistico del capoluogo regionale, che ancora manca. «Approvare il Puc - ha ricordato Erriu - vuol dire dare certezza ai cittadini e alle imprese. E dove è stato fatto l'edilizia sta ripartendo. Sassari, per esempio, ha potuto varare i bandi per le zone turistiche». In questa fase, ha aggiunto l'assessore, tutti i capoluoghi sardi hanno il Puc, mentre «a Cagliari non è stato ancora costituito l'ufficio del piano. Siamo dovuti intervenire per singole situazioni urgenti, ma senza un quadro generale definito dal Puc». Ma «non si può continuare ad andare avanti solo con le intese settoriali. Io contesto sempre la logica del rinvio che porta a non affrontare i problemi».
Questo vale appunto, e a maggior ragione, per la legge urbanistica: «Non so se c'è la consapevolezza che anche dopo le elezioni il tema dovrà essere affrontato. E allora perché rinviare? Attenti che gli elettori giudicano», ha detto Erriu, alludendo probabilmente all'invito della Cgil a concentrarsi su altre priorità nella fine della legislatura. «Se non si fa la legge adesso, si dovrà ripartire da capo e si perderà altro tempo».