Rassegna Stampa

web Ad Maiora Media

dopo la pedonalizzazione di via Roma, arrivano le “Zone 30”

Fonte: web Ad Maiora Media
2 luglio 2018

Gli apprendisti stregoni della viabilità: dopo la pedonalizzazione di via Roma, arrivano le “Zone 30” (Pierluigi Mannino)

Gli apprendisti stregoni della viabilità, nonché amanti delle pedonalizzazioni a ‘sentimento’ continuano con le loro simpatiche iniziative destinate a stravolgere la vita dei cittadini cagliaritani.

Ora, dopo aver creato la cesura tra Villanova e San Benedetto con l’estensione della piazza Garibaldi e conseguente interdizione alle auto, ecco che appare nella cartina della città una grande zona rossa, un’area nella quale sarà vietato superare il limite di 30 chilometri orari. Con apposita delibera della Giunta guidata dal sindaco Massimo Zedda nascono a Cagliari le “Zone 30”. Cos’è questa zona? “E’ una zona circoscritta, in genere delimitata da assi di viabilità principale, in cui prevale la funzione residenziale. E’ una zona della città dotata dei principali servizi di quartiere e interessata da una circolazione prevalentemente di raggio locale. Al suo interno, la strada viene pensata in prevalenza come spazio di relazione tra una pluralità di utenti (automobilisti, pedoni, ciclisti, residenti) e di funzioni e la velocità degli automezzi viene portata a 30 km/h. La zona 30 è una riqualificazione a basso impatto che ridisegna l’area interessata, rendendola più sicura per le categorie deboli della strada. Le esperienze straniere e, da qualche anno, anche italiane, hanno ampiamente mostrato l’efficacia della loro realizzazione per una migliore gestione del traffico e per la riqualificazione urbana. Nelle zone 30, infatti, il traffico diventa più fluido e scorrevole e viene disincentivato il traffico di transito, diminuisce notevolmente il numero e la gravità degli incidenti, migliora la qualità ambientale (emissioni inquinanti e inquinamento acustico) e dello spazio urbano, vengono eliminate le barriere architettoniche”. (dal documento del Comune di reggio Emilia su “Zone 30 e Zone Residenziali a traffico moderato”)

Quindi, a ben guardare, l’intervento posto in essere dai ‘nostri eroi’ ha già un’estensione molto ampia che include le già esistenti Ztl e, curiosamente, le zone pedonali. Quindi, i pedoni non possono andare a più di 30 km/h, tutti velocisti. Con la Zona 30 si disincentiva il traffico da attraversamento e, a detta dei cultori di questa pratica (annoverabile tra gli interventi di “Traffic calming”, alla stregua dei restringimenti di carreggiata), si apportano benefici in termini di sicurezza e qualità degli spazi e delle relazioni tra i diversi utenti della strada.

Nessuno però accenna ai problemi conseguenti a tali interventi, ad esempio il crollo delle attività economiche delle zone interessate dovuto alla mancanza del traffico di attraversamento. Al pari degli interventi di pedonalizzazione, anche questi interventi andrebbero posti in essere dopo aver dato vita a tutti gli interventi prodromici quali individuazione e realizzazione dei parcheggi ai margini, individuazione di viabilità alternative per favorire lo scorrere del traffico ed evitare inquinamento e stress correlato. Quando si fanno interventi di tale portata è necessario fare un’analisi completa sotto tutti i punti di vista, sociologico, della sicurezza, demografico, e non limitarsi all’aspetto meramente estetico o, ancora peggio, all’inseguire il fideismo ideologico di chi dimostra, in gran parte delle sue attività, superficialità, pressappochismo e totale disprezzo per chi esercita un attività economica. E non basta estendere le aree in cui posizionare tavolini per far risalire la china ad una città in difficoltà. Ma passerà anche questa.

Pierluigi Mannino – Consigliere comunale di Cagliari