Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuovo stadio, lavori nell'estate 2010

Fonte: L'Unione Sarda
17 luglio 2009

Sant'Elia. La demolizione dovrebbe iniziare nel maggio prossimo, per i lavori potrebbero bastare cinque mesi

Accordo tra Floris e Cellino: «Ora la parola ai tecnici»

La speranza è quella di riuscire a inaugurare la nuova Caralis arena già alla fine di ottobre del 2010, costringendo la squadra a giocare massimo quattro o cinque partite lontano da casa.
Piano urbanistico e Piano strategico sono concordi: lo stadio rinnovato che dovrà continuare a ospitare la gare interne del Cagliari calcio sorgerà sulle ceneri dell'attuale Sant'Elia. E ora, dopo il contatto diretto tra il sindaco Emilio Floris e il presidente Massimo Cellino (avvenuto lunedì), c'è finalmente anche un via libera di tipo politico. Nel senso che il primo cittadino e il patron rossoblù si sono accordati sulla necessità («nell'interesse della città, della società e dei tifosi») di uscire dall'annosa situazione di stallo, mettendo un primo tassello in quella che sarà la più generale riqualificazione del quartiere. Tanto che si ipotizzano già le prime date: maggio 2010 per la demolizione dell'attuale struttura e l'intera estate per i lavori di realizzazione di quella nuova, sulla base del progetto presentato un anno fa dall'architetto Jaime Manca di Villahermosa. Con una speranza: riuscire a inaugurare il nuovo Sant'Elia già alla fine di ottobre del 2010, costringendo la squadra a giocare massimo quattro o cinque partite lontano da casa.
L'ACCORDO Per superare incomprensioni o possibili ostacoli di tipo tecnico, i due hanno concordato una linea d'azione comune: a parlarsi d'ora in poi saranno i tecnici dell'amministrazione comunale (sotto la supervisione di un assessore, non ancora individuato) e quelli del Cagliari calcio. «Perché in questa maniera si sceglieranno le procedure più convenienti e più rispondenti alle necessità della città e della società - conferma il sindaco - non ho dato alcuna indicazione di tipo tecnico ma solo un indirizzo politico: voglio risolvere la questione in accordo con il Cagliari, mettendo al centro l'obiettivo pratico. Che è quello di mettere a disposizione di tifosi, famiglie e cittadini uno stadio comodo e funzionale. Tutto il resto non mi interessa. Tanto che non ho parlato né con Cellino né con i tecnici delle questioni relative a proprietà, affidamenti, diritti di superficie e quant'altro. Ho solo detto che questa situazione dovrà essere risolta, seguendo gli strumenti urbanistici vigenti e gli indirizzi del Consiglio comunale (tutti concordi sull'ipotesi di ristrutturazione o riedificazione dello stadio), in accordo con la società che dovrà utilizzare la struttura». L'unico auspicio fuori da questo solco, per Floris, è quello legato a una sorta di onere di “servizio pubblico” al quale la società potrebbe essere chiamata: «Mi aspetto che, nel caso sia possibile dal punto di vista tecnico, vengano trovate soluzioni che rendano il nuovo stadio idoneo a ospitare anche grandi eventi extra calcistici - spiega il primo cittadino - poi i gestori o gli eventuali nuovi proprietari non saranno certo obbligati a rapportarsi con il Comune. Molti eventi sono, infatti, organizzati da altri privati».
LA SOCIETÀ Il presidente Cellino, tra una trattativa di mercato e un occhio alla preparazione pre-campionato della sua squadra, sta tornando a provare entusiasmo sul tema dello stadio: «Confesso di essermene a lungo disamorato, deluso dai tira e molla e dai rinvii - rivela - giudico positiva la ripartenza di un dialogo costruttivo con l'amministrazione Floris e concordo nel lasciare lavorare in maniera tranquilla i rispettivi tecnici. Confrontandosi potrebbero trovare le soluzioni che fin qui non abbiamo individuato noi». Di più il presidente non dice, forse preoccupato di non soffocare nella culla il dialogo appena (ri)nato. Concorda solo su un'ipotesi legata ai tempi di realizzazione delle opere, che per ora è solo un auspicio: «L'ideale sarebbe poter iniziare i lavori già alla fine di questo campionato». Calendario alla mano, le date sono presto individuate: il torneo terminerà domenica 16 (in anticipo rispetto al solito, visto che d'estate ci saranno i Mondiali in Sudafrica) e, considerato che il Cagliari potrebbe chiedere di giocare l'ultima gara in trasferta, il cantiere potrebbe essere aperto già lunedì 10. Se veramente i tempi per eventuali demolizioni, rimozioni dei detriti, realizzazione delle nuove strutture, messa in sicurezza dell'area e riqualificazione di parcheggi e spazi verdi fossero di cinque-sei mesi («abbiamo l'esempio di La Maddalena», fa notare Cellino), a ottobre il nuovo stadio potrebbe essere veramente pronto. Per ora resta un sogno, reso un po' meno lontano dal rinnovato accordo tra Comune e società.
ANTHONY MURONI

17/07/2009