Rassegna Stampa

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Spiaggia del Poetto invasa da posidonia ed insetti. Onnis: “Facciamola pulire dai carcerat

Fonte: web Ad Maiora Media
25 giugno 2018

CAGLIARI,

Spiaggia del Poetto invasa da posidonia ed insetti. Onnis: “Facciamola pulire dai carcerati”
 

L’arenile è invaso da una distesa di posidonia e di egagropili (‘palle di mare’), portata dalle straordinarie mareggiate invernali, oltre ad una proliferazione straordinaria di insetti: questo lo spettacolo che si presenta a chi decide di trascorre qualche ora nella spiaggia del Poetto di Cagliari. Il Comune di Cagliari non è ancora intervenuto e quest’anno non ha neanche effettuato operazioni di grigliatura e pulizia della spiaggia previste nell’ordinanza balneare regionale. Ormai, sono troppe perché possano essere ‘metabolizzate’ dall’ecosistema naturale della spiaggia, prima dell’inizio ‘ufficiale’ della stagione estiva.

“Per quanto gli accumuli facciano parte dell’ecosistema marino e la presenza nello specifico della posidonia sia un indice di salute del mare – ha osservato Raffaele Onnis, consigliere comunale dei Riformatori – in certi casi, come quello proprio della spiaggia ‘urbana’, la loro presenza si scontra con la godibilità balneare. Questo deposito di sostanze di origine biologica ha favorito il proliferare di una quantità di insetti straordinaria, senza precedenti, che in assenza di vento rendono particolarmente fastidiosa la permanenza e la fruibilità della spiaggia, che è già stata occupata dai concessionari con il posizionamento delle attrezzature, rendendo ormai difficoltoso un eventuale intervento di pulizia coi mezzi meccanici”.

Secondo Onnis, “il costo di smaltimento in discarica degli accumuli sarebbe elevato, il loro trattamento potrebbe essere modulato in tanti altri modi alternativi ed economicamente vantaggiosi, come siti di stoccaggio temporanei, in attesa della loro decomposizione finalizzata all’impiego quale fertilizzanti, ammortizzando così le spese di trasporto; trasportata per lo stoccaggio in altre spiagge interessate da grave erosione, come il tratto di Giorgino; spostamenti brevi d’estate e riposizionamento nel bagnasciuga in inverno; trasportate con chiatte e rovesciate al largo in coincidenza di correnti marine verso sud; interrate in fosse o trincee, nello stesso arenile, sotto uno strato di poche decine di centimetri di sabbia”. Infine, la proposta: “In alternativa all’utilizzo dei mezzi meccanici, le operazioni di pulizia potrebbero essere svolte, per esempio, in accordo con l’Amministrazione penitenziaria, coinvolgendo nella pulizia i detenuti attraverso la creazione di gruppi di lavoro volontari”. (red)