Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Sud Sardegna, tra scuole e ambiente da risanare Ma i conti non tornano

Fonte: L'Unione Sarda
20 giugno 2018

 

Vito Fiori

INVIATO

 


CARBONIA  In via Mazzini, nei vecchi alloggi dei minatori, trasformati nel tempo in una scuola e, da una decina di anni, in sede della Provincia (Sulcis Iglesiente prima e Sud Sardegna ora), il sole illumina i lunghi corridoi vuoti e le porte chiuse degli uffici. L'assenza di “umanità”, nel senso delle file di utenti, non tragga però in inganno: qui si lavora, forse anche più che in altri luoghi affollati. E d'altronde, nelle Province la gran parte dei cittadini non ha mai messo piede, mica c'è l'anagrafe o l'urbanistica come nei Municipi.

COMPITI La furia iconoclasta che si è abbattuta su questi enti intermedi con il referendum del 2011 è stata il risultato di un diffuso sentimento ostile, alimentato dalla propaganda anti sistema, che ha finito per lasciare macerie sul campo. Oggi quel che resta delle Province deve occuparsi di lavori pubblici, cioè di pianificazione - che va dall'edilizia scolastica (per gli istituti superiori) alla viabilità (le strade non di competenza Anas, ovvero la quasi totalità) - e di ambiente (promozione e tutela del territorio, agricoltura, caccia e pesca). Insomma, settori non proprio irrilevanti.
BRICIOLE «Per intenderci - spiega la dottoressa Speranza Schirru, dirigente della Provincia Sud Sardegna - abbiamo 1.273 chilometri di strade provinciali contro i 132 statali, non sono pochi, soprattutto se si deve garantire la manutenzione». Per la quale, naturalmente, servono risorse. «Sono stati messi a disposizione 6 milioni di euro per le strade - sottolinea l'ingegner Fulvio Bordignon - ma, giusto per capire la situazione, le dico solo che un metro di pittura per la segnaletica orizzontale costa un euro». Il problema è sempre lo stesso lamentato ormai da un pezzo: di soldi per le Province non ce n'è. E si vede.
ESTENSIONE Il territorio governato - si fa per dire - da Carbonia, dopo quello della Provincia di Sassari (7.692), è il più esteso dell'Isola con 6.531 chilometri quadrati, oltre cinque volte quello della Città Metropolitana di Cagliari, con 356 mila residenti. Nel capoluogo ci sono 30 dipendenti, gli altri - per un totale di 126 - sono distribuiti in alcuni dei 107 Comuni. A Sanluri sono 40, a Iglesias 16, a Cagliari (sede di rappresentanza) 9, quindi, tutti gli altri tra Decimoputzu, Escalaplano, Isili, Villacidro e San Giovanni Suergiu, dove gli operatori (generalmente impegnati nelle campagne anti insetti) si spostano continuamente.
PARAGONI Sempre in tema di confronti, la Città Metropolitana ha più del doppio del personale. Che ci può stare, in considerazione della rilevanza politica del capoluogo regionale e del suo hinterland. Il punto è che per una bizzarria delle norme la Provincia Sud Sardegna deve corrispondere allo Stato 29 milioni di euro per il 2017, ma ne ha incassato (attraverso l'Aci per l'Ipt e la Rc auto) appena 16. Ovvero, c'è una differenza di 13 milioni che non può essere colmata in alcun modo. E così si continua a vivacchiare, senza poter chiudere i conti economici e senza, che è ancora peggio, poter pianificare il minimo indispensabile. “C'est l'argent qui fait la guerre”, ma qui non c'è il tanto manco per una rissa.
ATTESE Nella “filiale” di Iglesias, l'ente intermedio occupa il secondo piano di un edificio comunale. Antonio Saba, l'impiegato dell'ufficio protocollo, è un fortunato. È l'unico ad avere a che fare con gli utenti, una ventina di media al giorno, che chiedono autorizzazioni per gli scarichi, il rinnovo del patentino verde, della licenza di caccia o di pesca e poco altro. Prese in carico le pratiche, e interrotte le sue relazioni con il pubblico, le smista ai colleghi nelle stanze vicine. La vita quotidiana nelle Provincia ha il suo trantran. L'inquinamento del territorio, le scuole da sistemare, le buche nelle strade possono anche attendere che il Governo decida di intervenire. Succederà.