Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Per proteggere le spiagge sarde ecco le regole "anticafone"

Fonte: La Nuova Sardegna
20 giugno 2018

Per proteggere le spiagge sarde ecco le regole "anticafone"
I divieti inseriti dai Comuni integrano l'ordinanza balneare della Regione. Ma i lidi sardi tutelati sono pochi

 Per i più indisciplinati andare in spiaggia insieme all’avvocato di famiglia potrebbe essere una buona idea. Dopo un lungo periodo in cui i divieti sui lidi della Sardegna restavano sulla carta, lasciando le spiagge in balia degli eventi, negli ultimi anni c’è stata una netta inversione di tendenza.

Gli arenili dell’isola sono troppo importanti per lasciarli al buonsenso dei bagnanti, un po’ perché non tutti ne sono dotati ma soprattutto perché i comportamenti sconsiderati potrebbero causare problemi a chi ottiene dal turismo entrate e visibilità. I divieti sulle spiagge sarde sono sempre di più e, oltre a quelli sanciti dalle ordinanze balneari, ce ne sono alcuni studiati a tavolino per evitare che i paradisi dell’isola diventino terra di conquista per bagnanti poco informati o veri e propri cafoni della battigia.
Le regole. Alla Pelosa il giro di vite è arrivato pochi giorni fa. Divieto di fumo, teli da mare consentiti solo se posati sulle stuoie, ambulanti interdetti e ombrelloni salvaposto assolutamente banditi. Per preservare uno dei lidi più belli dei Mediterraneo è stato necessario allestire una serie di divieti ad hoc. Ma non è stata la prima spiaggia in Sardegna a dotarsi di regole, prima di tutte la spiaggia rosa di Budelli, poi diversi arenili ogliastrini, le coste meglio tutelate nell'isola. IN totale, però, i lidi tutelati con numero chiuso e contro l'invadenza dei natanti sono pochi nell'isola. (c.z.)