Regione-Cualbu: l'incontro non è stato ancora fissato
La data dell'incontro chiesto da Coimpresa non è stata ancora fissata e con tutta probabilità slitterà a luglio, forse alla seconda settimana. È solo un dettaglio del contenzioso giudiziario in corso su Tuvixeddu tra la Regione e il gruppo Cualbu. La decorrenza dei trenta giorni assegnati all'impresa per restituire gli 80 milioni di euro a viale Trento non si interrompe: se alla scadenza del termine Coimpresa non provvederà a pagare, facendo cadere nel vuoto l'ultimatum della Regione, l'iter per il recupero dei soldi andrà comunque avanti. E il mancato pagamento di quanto stabilito dai giudici della Corte d'appello di Roma consentirà al creditore di ottenere un titolo esecutivo e procedere con il pignoramento.
I contenuti dell'imminente incontro sono top secret. Tutto dipende dalle mosse che il gruppo Cualbu, attraverso i suoi legali, intende fare. Dagli uffici della Regione preferiscono non fare ipotesi ma nulla esclude la possibilità di un accordo sulle modalità del pagamento. Intesa che dovranno eventualmente valutare e siglare i legali dell'impresa e quelli dell'amministrazione, supportati dalla direzione generale della presidenza della Regione e dagli uffici dell'Urbanistica e degli Enti locali. Una valutazione prettamente tecnica. Nessun dubbio sul fatto che l'impresa debba restituire il maxi-risarcimento, dopo l'annullamento del lodo arbitrale che aveva stabilito a favore della Nuova iniziative Coimpresa il pagamento di 77,8 milioni di euro (lievitati a 83 e 850mila euro con gli interessi). Secondo i giudici d'appello il danno causato dalla Regione è decisamente inferiore, pari a un milione e 205mila euro. L'impresa intanto è pronta a ricorrere in Cassazione. (c. ra.)